Nel 1992 il Brasile fu scosso da un impeto rivoluzionario che però fu circoscritto con l’impeachment del presidente Fernando Collor e l’arresto dei suoi faccendieri e corruttori. Oggi la TV Globo reclama lo stesso contro Dilma a causa delle manifestazioni contro gli sprechi e la corruzione nella costruzione degli stadi.

Renato Athayde Silva «Cinco», è un deputato municipale del Psol, eletto nel 2012 dai giovani di Rio de Janeiro. È un líder storico del movimento studentesco carioca, dove, fin dai tempi del liceo (Colegio Dom Pedro II) ha militato in tutti i comitati di lotta. Nel 1988 ha aderito alla Ojl, l’organizzazione politica dei liceali che dette il via alla campagna per l’Impeachment contro il presidente Fernando Collor nel 1992. Nel 1995, l’Ojl entrò in massa nel Pt che abbandonerà nel 2005, quando furono espulsi i 4 parlamentari della sinistra, partecipando alla costruzione del Psol (Partito del Socialismo e della Libertà). É odiatissimo dalla TV Globo ed è stato minacciato di morte più volte per aver denunciato le violenze poliziesche nelle favelas.

Tu che hai vissuto quel periodo pensi che ci sono delle similitudini polítiche?

Si, in realtà si respira la stessa emozione ma il sentimento politico è differente perché nel 1992 noi volevamo nuove elezioni generali e dirette per il presidente. Purtroppo prevalse la posizione dei parlamentari e la struttura corrotta che si era impadronita dello stato rimase tale e quale. Oggi, invece, la gioventù è diventato il settore sociale più dinamico e mobilizzato perché le antiche organizzazioni di lotta della sinistra (il Pt, la confederazione sindacale Cut, il PDdoB e il Pdt) dopo essere entrate nelle stanze del potere si sono, praticamente adeguate al ruolo della governabilità.
Per questo si è creato un fossato tra i partiti che stanno al governo e i giovani che nelle università, nelle periferie e nelle favelas richiedono «una gestione democratica delle città attraverso la decisione popolare e partecipativa».
Il fulcro delle manifestazioni, che certamente continueranno, è obbligare il governo a migliorare, innazitutto, il sistema di salute Sus e l’istruzione, per esempio, invece di fare favori alla Fifa, alle multinazionali e ai banchieri.
La dinamica politica con cui, oggi, i giovani si presentano è anti-capitalista e il modo in cui criticano le proposte del governo federale e quelle dei governatori degli stati è estremamente innovativa, per non dire rivoluzionaria. Cosa che in passato non è mai esistita e che è un serio avviso per il Pt.