Ci sarà anche lei, tra i pochi vip invitati alla cosiddetta «inaugurazione» del Mose, venerdì mattina alle bocche di porto di Venezia. Ci sarà anche Andreina Zitelli, che nel 1998, nella sua veste di commissaria referente della Valutazione di impatto ambientale e Responsabile dei rapporti con gli esperti internazionali stese il corposo referto, ben 440 pagine, in cui i tecnici davano parere negativo sull’opera, evidenziandone tutte quelle criticità e manchevolezze che negli anni successivi sono puntualmente emerse.

Come mai ha accettato l’invito all’inaugurazione?

Che inaugurazione? Averla chiamata così dimostra solo l’inadeguatezza della ministra per le infrastrutture, Paola De Micheli, e del suo entourage. Il Mose non è affatto concluso. Mi auguro che il premier Giuseppe Conte dimostri più buon senso, prenda atto delle criticità dell’opera e avvii un serio processo di revisione del progetto.

In molti si aspettano piuttosto una cerimonia dai toni trionfalistici.

Sarà così per il presidente della Regione, Luca Zaia, il sindaco Luigi Brugnaro e tutti coloro che sono stati i veri responsabili di questo progetto devastante. Consideriamo anche che siamo sotto elezioni. Ma Conte è estraneo al percorso del Mose. Mi auguro quindi che lanci un segnale per un cambio di rotta. O perlomeno, ci spero. Che l’opera sia inadeguata oramai è chiaro a tutti.

Crede che le paratoie non si solleveranno?

La paratoie sono solo l’aspetto più visibile. L’inadeguatezza dell’opera sta nel fatto che è rigida su un ambiente dinamico come la laguna. Non tiene conto dell’innalzamento del mare causato dai cambiamenti climatici, ad esempio. Anche se oggi le paratoie si alzano, non sappiamo se lo faranno domani. Non sappiamo come reagirebbero in caso di maree eccezionali o brutto tempo. Teniamo presente che il Mose non ha ancora un progetto esecutivo. I lavori sono andati avanti per stralci. E senza mai tener conto della corrosione marina, delle incrostazioni biologiche. Gli ambientalisti sottolineavano che i fautori del Mose non hanno tenuto conto dell’impatto dell’opera sull’ambiente. E avevano ragione. Ma non hanno tenuto conto neppure dell’impatto dell’ambiente sull’opera.

Previsioni per venerdì?

Che si alzino o no le paratoie, il Mose non è pronto. E non sarà certamente lui a difendere Venezia dalle acqua alte.

Previsioni tra dieci anni?

Il Mose giacerà abbandonato sul fondo della laguna e un governo che dovesse provvedere alla salvaguardia della città dovrà fare i conti con un grattacielo di cemento dismesso e piantato nelle parte più delicata della laguna come le bocche di porto