Nella distopia di questa amministrazione Usa, una piccola società di servizi internet ha accusato l’ex avvocato e fixer di Donald Trump, Michael Cohen, di non aver saldato il conto di 50.000 dollari per servizi risalenti al 2015, destinati ad aiutare la campagna presidenziale di Trump.

A riportarlo è stato il Wall Street Journal, secondo il quale Cohen aveva ingaggiato John Gauger, proprietario della piccola azienda tecnologica RedFinch Solutions LLC, per tentare di manipolare due sondaggi online mentre Trump si stava preparando ad entrare nella corsa presidenziale.

Oltre a ciò a Gauger era stato chiesto di costruire un finto account Twitter, @WomenForCohen, finalizzato a sostenere l’avvocato, celebrandone il fascino e il sex appeal. L’account @WomenForCohen è ancora attivo, e nella sua descrizione si legge che è gestito da “donne che amano e sostengono Michael Cohen. Forte, pitbull, sex symbol, privo di nonsense, portato per il bussines e pronto a fare la differenza!”.

Per questo lavoro, secondo il Journal, Cohen è stato rimborsato dall’organizzazione Trump, in gran parte con fondi provenienti dal conto personale di The Donald. L’avvocato ha detto al Journal di non aver pagato Gauger in contanti ma che “tutti i soldi pagati a Mr. Gauger erano sotto controllo”, ed ha specificato di aver agito sotto “la direzione di e per il solo beneficio di Donald J. Trump. Mi pento davvero della mia cieca lealtà verso un uomo che non lo merita”.

Questo rimborso a Cohen per il lavoro di Gauger è avvenuto all’incirca nello stesso periodo in cui è stato rimborsato per le spese relative ai pagamenti in contanti per comprare il silenzio della porno attrice Stormy Daniels con cui Trump aveva avuto una relazione mentre era già sposato con Melania.