Abbi cura di te. È una bella frase. Ci sta dietro un mondo. Un mondo di una giovane donna piena di talento e di forza di carattere che ha saputo prendere le sue paure e le sue perdite, passarci attraverso, lasciarsene martoriare, ed infine usarle, per fare quello che meglio sa fare: cantare. Questa giovane e bella donna è Levante, vero nome Claudia Lagona, nata a Catania, città che ancora oggi ama pazzamente ma sostituisce con una più fredda, solo meteorologicamente, Torino. Abbi cura di te è il titolo del suo secondo nuovo, ottimo, album dopo la precedente rivelazione Manuale Distruzione. È una frase forte se detta da una di quelle persone che rappresentano dei punti di riferimento, volti, cui ripensi nei momenti in cui hai necessità di linfa cui attingere, perché non importa quanto tu possa essere brava e neppure quanto le cose possano andare bene o male. Nella vita tutto è relativo. E sono quei volti che, tornandoti in mente, ti stringono forte la mano e il cuore e ti aiutano a superare l’empasse. E vai avanti.

«Me lo disse la mia vecchia insegnante di canto. Era il periodo in cui lavoravo su Manuale Distruzione e non stavo per niente bene. E mi disse questa frase. Mi rimase nel cuore. E poi me la tatuai sul polso, per ricordarmelo sempre. Sono una persona piena di difetti e a tratti parecchio autodistruttiva. A volte la sofferenza che ci invade è così potente e così tanto il tempo investito a rimuginare sulle cose negative che bisogna imporsi: adesso basta! È arrivato il momento di stare bene». Abbi cura di te è il risultato di questo processo. Un disco di cui Claudia è orgogliosa e soddisfatta dall’inizio alla fine.

È stato scritto velocemente, durante il 2014, sull’onda buena del tour di Manuale Distruzione. Frutto di un periodo bellissimo, il momento della raccolta. Dopo aver tanto seminato, senza compromessi, niente talent per la precisione «è una diatriba aperta, nel senso che non ho niente contro lo show in generale ma non trovo giusto che ci sia solo quella come possibilità per chi vuole fare questo lavoro» l’anno scorso il fenomeno Levante scoppia. E vola. Anche oltre oceano. Qualche settimana fa ha partecipato ad Austin al Festival South by SouthWest per poi andare a Los Angeles e New York. «È stata un’emozione grandissima trovarsi su un palco nella grande mela con sotto di te un sacco di gente che urla Che vita di merda. Ascoltare gli americani che cantano in italiano è la prova che in quel momento è solo il potere della musica, puro, in atto. Di tutti i sogni che potevo sognare questo è stato il più grande».

Questo disco rappresenta la sua maturazione artistica e non lascia l’amaro in bocca, anzi. Superate le nubi del potere negativo interiore, anche giovanilista in un certo senso, libera le energie. Le 12 tracce portano questo messaggio «è stato scritto in un momento in cui la vita mi stava sorridendo e lo rispecchia in pieno! Parlo la lingua del cuore perché racconto le cose reali che mi accadono». L’album è edito da Carosello ma la produzione artistica è sempre riservata a INRI, la squadra di lavoro che l’accompagna dall’inizio. L’Abbi Cura di Te tour «un po’ uno scioglilingua» partirà il 7 giugno. Prima molti showcase, tutti gli appuntamenti saranno riportate su Facebook.