L’estate si avvicina, l’Europa del turismo preme per riaprire un settore che pesa il 10% del pil, percentuale ancora più alta per alcuni paesi del sud. Mentre il Green Certificate per circolare nello spazio Ue, che dovrebbe diventare operativo entro fine giugno, è ancora oggetto di trattative e confusione, ieri, la Commissione ha proposto di aprire le frontiere ai turisti extra Ue che hanno ricevuto le due dosi dei vaccini autorizzati dall’Ema almeno due settimane prima o che provengono da paesi «con una situazione sanitaria buona», allungando così la lista ristretta in vigore attualmente, che ha riaperto dal giugno scorso i viaggi «non essenziali» – chiusi dal marzo 2020 – a Australia, Nuova Zelanda, Ruanda, Singapore, Corea del Sud, Thailandia e Cina, ma in questo caso solo in caso di reciprocità.

Il tasso di incidenza accettato passerebbe da 25 malati ogni 100mila persone, a 100 ogni 100mila (nella Ue siamo a 420), e resterebbe un «freno d’emergenza» in caso di situazione degradata. Con le nuove norme, la porta si aprirebbe per Israele, ma rischia di rimanere ancora chiusa per la Gran Bretagna e per gli Usa, anche se il 26 aprile Ursula von der Leyen aveva evocato la possibilità per gli statunitensi vaccinati di venire in Europa.

Ma per gli Usa c’è l’ulteriore problema dell’assenza di pass uniforme federale e quindi del rischio di falsi. L’apertura Ue escluderebbe i paesi che hanno vaccinato con Sputnik o Sinopharm (la Serbia, per esempio), anche se sono autorizzati in alcuni paesi Ue (prima fra tutti l’Ungheria). Gli ambasciatori discutono una posizione comune per i turisti extra Ue il 5 maggio, mentre si accavallano norme diverse per passare le frontiere interne, l’ultimo patchwork è sui bambini (se obbligo test, da che età).

Intanto, i lockdown si allentano nei paesi Ue. Da ieri, in Francia sono riaperte le scuole medie e i licei, dopo le vacanze di primavera, a metà maggio riaprono bar e ristoranti, il 19 musei, teatri e cinema, ma il coprifuoco alle 19 resta fino al 2 giugno. La Germania potrebbe liberalizzare i movimenti dei soli vaccinati già dal prossimo fine settimana, ma fino a fine giugno resta in vigore una legge contestata che permette ai Länder di innescare il freno di emergenza. Maggio o al massimo l’inizio giugno è il periodo della riapertura di bar, ristoranti, negozi, parrucchieri in molti paesi, dalla Polonia all’Olanda, con esperimenti di spettacoli con presenza di pubblico.

In Danimarca è già in vigore un “coronapass” che permetterà di riaprire completamente i ristoranti anche con servizio all’interno tra qualche giorno. La Grecia ha più fretta di tutti: dal 15 maggio potranno entrare tutti i turisti vaccinati o con test negativo e sono stati riaperti i ristoranti. In Svezia, che ha scelto una via meno costrittiva fin dall’inizio, oggi c’è la proposta di «lockdown personale» in caso di rischio nella regione popolosa di Uppsala.