Mi sono sempre chiesto perché non allargate la vostra campagna di abbonamenti a un costo ridottissimo per tutte quelle categorie di persone che non hanno una sufficiente garanzia economica, come ad esempio studenti, disoccupati, cassa integrati, casalinghe etc. etc. per sottoscrivere un’abbonamento on line ovvero non cartaceo. In questo modo potreste subito raggiungere la vostra «quota salvezza» e nello stesso momento diffondete la vostra vera informazione in un’autentica forma democratica.
Tantissimi auguri.
Toni Rocco, via email

Io posso donare 20 euro perché cerco di sostenervi acquistando 3 volte a settimana. L’abbonamento non posso permettermelo. Vorrei peròo chiedervi perché non consentite con unamodica cifra di consultare on line il manifesto 2 o 3 volte sul web? Una sorta di abbonamento parziale, oppure permettete di consultare il giorno dopo le tematiche di interesse con una piccola sottoscrizione mensile.
Paola, via email

La risposta di Matteo Bartocci

Cari Tania e Rocco,
vi ringraziamo per averci scritto e soprattutto per aver fatto delle proposte, cosa rara nei tempi rancorosi e solitari in cui ci capita di vivere.

In verità però il manifesto ha già fatto qualcosa in più di quello che voi suggerite.

Altro che «modica cifra»: il sito è completamente gratuito, basta registrarsi una volta e poi si legge gratis per tutta la vita fino a una soglia di articoli pre-stabilita (per ora 15 ogni due settimane). Insomma, ci sono decine di migliaia di persone che si godono il manifesto digitale senza pubblicità e senza intrusioni nella privacy da parte di chicchessia.

Non a caso, proprio a queste persone (che ormai sono circa 60mila), per la prima volta abbiamo scritto in questi giorni una e-mail chiedendo, se possibile, il loro sostegno alla campagna di riacquisto della testata. Una donazione volontaria, non un abbonamento vero e proprio.

Un ringraziamento per quanto facciamo. Se non li abbiamo convinti ad abbonarsi, rispettiamo la loro scelta. Ma non li inzeppiamo di pubblicità o banner.

Se lo ritengono (e moltissimi lo ritengono), possono restituire un po’ del bello che noi gli abbiamo dato (se glielo abbiamo dato) facendo una piccola donazione su http://miriprendoilmanifesto.it.

Ci pare una modalità adulta per coinvolgere le persone in una campagna di autofinanziamento. Altro che cene a mille euro. Entrando a far parte della nostra «community» ti offriamo gratis un pezzetto della nostra cosa più preziosa: il giornale. Se ti piace, puoi essere riconoscente o solidale con le nostre sorti donando qualcosa, se no, ok. Faremo meglio per convincerti in futuro.

È una sorta di sconto del 100% (limitato nel tempo), che speriamo inneschi un circolo virtuoso tra noi e voi. Anche con chi del manifesto ha appena sentito parlare o lo legge di tanto in tanto sul telefonino.

Quanto agli sconti veri e propri sugli abbonamenti, per ora abbiamo attivato autonomamente quasi 300 convenzioni che coinvolgono università, istituzioni, sindacati, partiti, altri giornali, ong, etc. Basta registrarsi sul sito con la propria email dell’organizzazione convenzionata e il sistema applica lo sconto dedicato (info su: http://ilmanifesto.it/convenzioni/).

A risentirci.

Matteo Bartocci