Cara direttrice, ritengo opportuno rispondere alla lettera di Carlo Soricelli pubblicata martedì scorso sul Suo giornale, intitolata «L’Expo e il trattore».

Al di là dei toni, stupisce infatti che il nostro impegno per garantire condizioni sicure di lavoro, portato avanti in questi mesi di governo, sia stato ignorato proprio da chi si occupa in prima persona di queste tematiche. Eppure prevenzione e sicurezza sono al centro della nostra azione politica.

Con la Legge di stabilità, infatti, abbiamo realizzato una misura strutturale insieme a Inail. Con 45 milioni di euro nel 2016 e 35 milioni di euro per ogni anno a partire dal 2017 incentiviamo il rinnovo delle macchine agricole, puntando su tecnologie innovative, sicure e sostenibili, con l’obiettivo di favorire il miglioramento delle condizioni di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro. Con l’istituzione di un fondo specifico, presso l’Inail, verranno finanziati gli investimenti per l’acquisto o il noleggio con patto di acquisto di macchine o trattori agricoli e forestali.

Sempre per sostenere l’ammodernamento della meccanizzazione nelle aree rurali, attraverso i Programmi di sviluppo rurale regionali, saranno messi a disposizione, fino al 2020, più di un miliardo di euro da investire in sistemi innovativi per le imprese, con un contributo che va da un minimo del 40% a un massimo del 50%. Interventi non banali con cui vogliamo alzare gli standard di sicurezza. Anche sul fronte prevenzione, questione cruciale, abbiamo messo in campo azioni mirate. La revisione periodica, ad esempio, per cui abbiamo firmato con il Ministero delle infrastrutture un decreto che colma finalmente una lacuna dell’ordinamento legislativo in materia. Non capisco poi il tentativo di confondere la questione sicurezza con Expo, che è stata un’esperienza irripetibile per il settore e tutto il Paese, con ricadute positive sia in termini di immagine che economiche, che raccoglieremo anche nel medio e lungo periodo. Così come è stata una piattaforma di confronto globale sui principali temi dell’agroalimentare, compreso appunto il problema sicurezza a cui abbiamo dedicato numerosi approfondimenti.

Questi incontri sono la base per aprire un’ulteriore e più ampia discussione su queste tematiche e mettere in atto un deciso cambiamento che faccia della cultura della sicurezza lo scopo primario di una società più moderna e civile. Per arrivare a tutto ciò serve l’impegno di tutti e non certo polemiche di qualcuno.

Cordialmente,

Maurizio Martina, Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali