Caro manifesto, tu segui come un fratello le lotte ed i tentativi di organizzazione che ancora percorrono l’Italia.

Ora ho da farti una proposta: dopo aver tentato di riportare a conoscenza dei lettori la rivoluzione russa, ricordandoci che non russa, come dicevi con le magliette, perchè non facciamo una campagna di alfabetizzazione delle nuove e vecchie generazioni.

Niente di paterno né di coloniale, ma raccontare in controtendenza con l’attualità, che gli anni ’70 sono stati soprattutto anni di gioia, che i termini lotta, comunismo, uguaglianza, irriverenza, ribellione, antigerarchia sono il sale della vita, e per dirla con Don MIlani, l’obbedienza non è più una virtù.

Anche chi si dice di sinistra sembra non saperlo, e ne risentono le sue azioni.