La mancata approvazione della legge contro l’omotransfobia è un fatto di estrema gravità che rappresenta non solo una grave battuta d’arresto sul tema dei diritti civili ma anche un segnale del peggioramento del clima generale del paese in conseguenza della pandemia, che non ci ha reso migliori come molti speravano potesse accadere.

Già avevamo in passato denunciato il rischio che l’ingerenza del Vaticano avrebbe rafforzato l’atteggiamento oscurantista di una parte del mondo politico e aperto la strada alla possibilità di giochi politici sulla pelle delle persone LGBTQIA e di quelle con disabilità, cosa che purtroppo è avvenuta.

L’applauso con il quale una parte dei senatori ha accolto il risultato della votazione ci sembra che meriti una sola parola di commento: vergogna.

Il principio fondamentale “uguale dignità e uguali diritti per tutti” affermato nell’articolo 3 della nostra Costituzione è stato volutamente ignorato.

Altro che tutela delle minoranze e rispetto delle diversità: per il voto del Senato la comunità delle persone LGBTQIA continua a non essere tutelata contro i comportamenti che istigano all’odio e alla discriminazione nei loro confronti. E lo stesso avviene per la categoria delle persone con disabilità.

In questo momento è necessario reagire confermando la piena solidarietà a tutti coloro che sono discriminati e le realtà presenti nel sociale devono attivarsi in modo che mai le differenze tra le persone possano giustificare le disuguaglianze.

Virginio Massimo

Portavoce del Comitato Nazionale Articolo 3

Antonia Sani

Scuola e costituzione