Siamo un gruppo di docenti dell’I.I.S.S. Cine Tv ‘R.Rossellini’ di Roma e ci uniamo ai colleghi degli altri istituti romani nel condividere le perplessità per il rientro a scuola dopo la pausa natalizia.

Esprimiamo la nostra forte preoccupazione per il grave rischio sanitario a cui andiamo incontro noi docenti, insieme al personale A.T.A., agli alunni e alle rispettive famiglie. Riteniamo che, ancora una volta, queste scelte strategiche ci portano a giocare la partita sul terreno del virus, a inseguirlo invece di anticiparlo. Il diritto alla salute di tutta la comunità non dovrebbe mai essere messo a rischio, neppure per la didattica in presenza, che resta per tutti noi la migliore forma d’interazione educativa e formativa, tanto meno per quella mista, di cui abbiamo sperimentato i limiti prima del lockdown e del ricorso alla didattica da remoto. Questi limiti sono dovuti a numerosi fattori, nonostante lo sforzo organizzativo profuso da dirigenti, docenti e tutto il personale degli istituti scolastici.

Vogliamo infatti ricordare che la didattica mista procede a singhiozzo per le numerose quarantene (dovute all’aumento dei contagi tra docenti, studenti e personale A.T.A.) e che, in una stessa giornata, è difficilissimo armonizzare le modalità didattiche adatte agli studenti in remoto con quelle necessarie per gli alunni in presenza. Soprattutto se, come avviene in tante scuole, la didattica mista non prevede classi con minor numero di studenti ma classi che si alternano fra presenza e distanza: ossia le scuole hanno dimezzato il numero totale degli studenti in riferimento all’istituto ma hanno mandato interi gruppi di 28-30 studenti in classe alternando quindi le classi e non gli studenti per classe. Pertanto accade che una manciata di metri quadri accolga per sei o sette ore circa trenta persone tra studenti, docente, assistente di laboratorio e docente/i di sostegno.

Ricordiamo che i docenti di scuola superiore, molti non più giovani, non ancora vaccinati e con un calendario delle vaccinazioni della Regione non ancora definito, hanno cattedre anche su 18 classi (come i docenti di IRC). Questo comporta, dato il numero elevato di studenti per classe, contatti settimanali che, già con il 50% delle presenze, può superare i 200 alunni. Nonostante gli enormi sforzi compiuti dagli istituti per organizzare un Protocollo di Sicurezza attento e scrupoloso, variabili esterne come i trasporti e gli stili di vita rendono enormemente rischioso il rientro.

Il problema dei trasporti nella nostra scuola è particolarmente sentito, avendo anche, nella nostra utenza, studenti che vivono fuori regione e si spostano, comunque, giornalmente.

Inoltre i turni proposti, al rientro, rendono l’organizzazione della vita scolastica degli studenti e dei docenti molto faticosa, non conciliandosi affatto con i difficili equilibri a cui le nostre famiglie e quelle dei nostri alunni sono costrette nel quotidiano.. Le due fasce di ingresso, poi, compromettendo il tempo necessario agli studenti per studiare ed approfondire, tolgono loro una parte fondamentale del percorso formativo.

Da settembre in poi ci siamo trovati di fronte ad una didattica ibrida, presenza poi distanza ora presenza, e già si parla di una terza ondata. Tale avvicendamento delle modalità didattiche non consente ai docenti di valutare in maniera omogenea gli studenti e parte dal presupposto, assolutamente errato, che l’adattamento da una modalità all’altra possa avvenire senza traumi. Per non parlare dei lavoratori fragili che in questo mordi e fuggi, non avendo la possibilità di adeguarsi a qualsiasi collocazione, si sono trovati costretti ad una riconversione continua dei ruoli che ha condizionato fortemente il delicato sistema scolastico. A fine gennaio, inoltre, c’è la chiusura del primo quadrimestre e assicurare ai nostri ragazzi una didattica uniforme, in questa fase, potrebbe allentare il senso di destabilizzazione che si ripropone ogni qualvolta c’è un cambiamento.

Vogliamo ricordare che la scuola non è mai stata chiusa, anche se la retorica della “perdita di tempo” in DaD si è sommata a quella delle “scuole chiuse” che devono essere riaperte, avvalorando l’idea che la didattica a distanza sia inutile e che la scuola sia aperta solo se in presenza, ossia confinando milioni di studenti nelle cosiddette “aule pollaio”. Sarebbe ora di dire che la scuola con tutti i suoi limiti strutturali mai come quest’anno è stata aperta e attiva e mai come quest’anno ha cercato di fronteggiare l’emergenza ponendosi come punto di riferimento per studenti e famiglie.

Oggi la pandemia, riducendo all’essenziale i nostri obiettivi, c’impone di non perdere di vista il domani più immediato, sottoposti come siamo al rischio di contrarre una malattia che la comunità scientifica ci ricorda essere pericolosa e letale, e ribadiamo quindi la nostra condanna nei confronti di qualunque intento demagogico e propagandistico. Pertanto riteniamo auspicabile continuare la didattica da remoto finché i dati epidemiologici e la campagna vaccinale non forniranno a tutta la comunità scolastica le necessarie rassicurazioni in merito alla conservazione della salute di tutti.

Firme

Susanna Ajò, Antonio Amato, Maria Luisa Bonamici, Alfonso Bonanni, Stefano Bonizzato, Silvana Bruzzese, Almira Cantillo, Sergio Cappuccio, Teresa Carelli, Anna Maria Carmazzi, Cecilia Carponi, Imma Cecere, Maria Rosaria Cimmino, Alessio Cirimele, Natascia Cirimele, Rosanna Colombrita, Tommaso Cornetta, Adele Costanzo, Elisabetta Cristiano, Massimo Cruciani, Leonardo Damiani, Rita De Duro, Claudia De Paolis, Domenica Di Francia, Domenico Durante, Anna Pia D’Alesio, Aryna Fefilova, Arianna Di Fratta, Quirino Di Paolo, Marianna Ferrara, Laura Fiorelli, Elisabetta Galeotti, Marcello Giorgi, Giorgio Gravela, Filomena Iavarone, Simone Isola, Carmelo Lauretta, Lamberto Lenza, Valentina Liani, Benedetta Lorè, Manfredi Marchetti, Gabriella Meo, Corrado Micheli, Francesca Moscetta, Anna Nelli, Simone Novelli, Ersilia Nuzzo, Eliana Paglione, Milena Palumbo, Paolo Parisi, Luisa Pasquali, Alessandra Pedonesi, Alessio Peluso, Grazia Petrachi, Lucia Polichetti, Giuseppina Sabelli, Massimiliano Saccucci, Domenico Scalzo, Patrizia Sirti, Simonetta Sposato, Pietro Tirabassi, Ester Cristina Lucia Tarricone, Paolo Vella, Danilo Vitale.