Cari amici compagni del Manifesto,
sono una vostra lettrice da tanti anni e so che voi prendete sul serio il rispetto dell’ambiente. Vi invio quindi le due foto di un manifesto realizzato da un gruppo di associazioni di Fiumicino paese su un progetto che non si può non considerare un Ecomostro…
Si, oltre all’areoporto c’e un paese a Fiumicino dove risiedo. Molti romani conoscono bene questo paese, cresciuto enormemente negli ultimi decenni, preservando comunque abbastanza l’ambiente, almeno così sembrava  Qualche mese fa i cittadini sono stati informati dalla rivista patinata del Comune di un’imminente costruzione di un Porto commerciale (incluso banchine per navi crociere) a nord del paese. E va bene, che cosa si può dire, che non è questo che ci vorrebbe, visto che in questo Comune, uno dei più estesi dell’Italia, non vi è nemmeno un ospedale e scuole secondarie del secondo livello…?
Sulla foce sud del Tevere invece esistevano da più di tre decenni vari progetti di porto, nessuno realizzato. Siamo al lato di un’estenzione di spiaggette  (Lungomare e naturalmente abitazioni), luoghi popolari frequentati d’estate, oltre dai propri abitanti, da numerose famiglie che non tutte  possono permettersi vacanze in albergo.
Ora, lungo questa foce sud, al lato del vecchio faro, un pezzo di mare ed entroterra verrà messo all’asta il prossimo mercoledì 10.03.2021. Non sapevo che fosse possibile svendere un pezzo di natura… L’obiettivo del potenziale acquirente è la costruzione di un ulteriore Porto per Crociere.
Questo avrà come inevitabile conseguenza la sparizione delle spiagge, ma non solo, come ci si potrà immaginare.  Ad esempio,  I fondali troppo bassi andranno scavati continuamente, modificando quindi tutta la corrente del mare. Per non parlare dell’inquinamento dell’acqua e dell’aria e dell’impatto  sulla vita urbana e dell ecosistema locale.
Su questa svendita non c’è stata un’informazione ufficiale e la maggioranza degli abitanti è ignara oppure vive nell’illusione dello “sviluppo”….  E tutto ciò di fronte ad una pandemia la cui fine è incerta.
Così, con le parole di Greta, dico: “How dare you!?” tradotto “Come osate?!”