Siamo genitori di ragazze e ragazzi che frequentano il Pilo Albertelli e scriviamo per condividere alcune considerazioni a proposito del seguente AVVISO, non firmato, non datato e privo di n. di protocollo, comparso sul sito della scuola nel pomeriggio di ieri:
”A seguito della richiesta di una parte degli studenti di proseguire in sede una manifestazione di protesta, si comunica che da domani sabato 30 gennaio 2021, nel rispetto del diritto allo studio di tutte le componenti della comunità scolastica, l’attività didattica proseguirà secondo l’orario in vigore in modalità DDI per tutte le classi dell’Istituto fino a mercoledì 3 febbraio p.v.”

Troviamo scorretto questo modo di trattare un’azione di protesta che, dopo varie manifestazioni avvenute nei mesi passati, sfocia oggi in un’occupazione, che non è di per sé un’impresa leggera.

La decisione di portare la didattica tutta in modalità DDI, di fatto bypassa la protesta fisica degli studenti, spogliandola di senso. La didattica a distanza non è dunque più lo strumento d’emergenza per contenere la diffusione del virus, motivo per cui è stata introdotta, ma diventa uno strumento per svalutare l’incontro e la discussione su come risolvere la contestazione.

Eccola la risposta dell’Albertelli: si autorizza l’occupazione e poi, ipocritamente, continuando l’attività didattica, si nega l’esistenza della protesta senza entrare nel merito delle questioni sollevate.

Usare poi come argomento la difesa del “diritto allo studio”, dopo che proprio il diritto allo studio è stato massacrato per mesi, suona pretestuoso se non sarcastico.

Il ricorso alla didattica digitale integrata è anche illegittimo: nessuno all’interno della singola scuola può disporre il passaggio dal 50% di didattica a distanza prevista dalla normativa oggi vigente (DPCM 14/01/21 Art. 1 co. 10 lett.s) al 100%.

Noi riconosciamo in questa situazione un pericolo per la scuola pubblica, un pericolo per lavoratori e studenti, un pericolo per le generazioni presenti e future.

Come genitori facciamo appello alle lavoratrici e ai lavoratori della scuola affinché non tengano lezioni a distanza nelle ore in cui l’orario scolastico prevede lezioni in presenza.

Facciamo appello al Collegio Docenti affinché bocci la decisione di passare alla didattica a distanza durante l’occupazione.

Facciamo appello agli adulti affinché non ignorino i giovani, e ringraziamo i giovani per esserci, con la loro profondità, con il loro entusiasmo non ancora domato nonostante la solitudine di questi mesi, con le loro ingenuità e le loro contraddizioni, e soprattutto con la loro forza: incontrandosi sapranno uscire da sé, crescere e costruire un mondo speriamo migliore di quello che noi stiamo lasciando loro.