«Che cos’è il fascismo?» Ci chiediamo
Alla maniera dei greci o dei francesi
Ma non rispondiamo né come spagnoli
Né in quanto portoghesi: italiani, siamo
E italiani resistiamo. Ecco la resistenza.

«Che cos’è il fascismo?» Si sono chiesti
Nei ministeri dell’istruzione e della difesa
Nei cimiteri. Nelle case circondariali,
negli uffici elettorali, in quei quartieri:
nella fatica, a fatica ci riconosciamo.

«Che cos’è il fascismo?» Ne hanno chiesto
La dissociazione, se si tratta di questo
Ma non rispondono al quesito perché nulla
V’è al di là e al di fuori del testo. Solo
Loro non rispondono al quesito: già sono.

Se vi fosse un fascista per ogni cane, un fascista
per ogni maiale, allora mi farei padrone del primo
e del secondo mattatore. Ma io non mi voglio
né l’uno né l’altro, pena il ritorno dell’errore.
Assicuriamoci soltanto che il fascismo da cortile

italiano, così come quello da importazione
Sia ben etichettato e smaltito: oggi, e senza posa,

25 aprile.