Il nostro manifesto. Tra gli eventi: a Roma, su iniziativa, tra gli altri, dell’ANPI provinciale e dell’ANPI nazionale, incontro con la scrittrice ed ex deportata Edith Bruck; a Bolzano, Città della memoria 2022, la mostra “OLTRE QUEL MURO” promossa da ANED e ANPI Alto Adige Sudtirol; a Casoli (CH) inaugurazione del “Memoriale europeo dell’ex campo fascista di Casoli” patrocinata, tra gli altri, dall’ANPI nazionale. Tutti gli eventi, in continuo aggiornamento, su www.anpi.it/eventi

“La Repubblica italiana riconosce il giorno 27 gennaio, data dell’abbattimento dei cancelli di Auschwitz, “Giorno della Memoria”, al fine di ricordare la Shoah (sterminio del popolo ebraico), le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subìto la deportazione, la prigionia, la morte, nonchè coloro che, anche in campi e schieramenti diversi, si sono opposti al progetto di sterminio, ed a rischio della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati”. (art. 1 della legge n. 211 del 20 luglio 2000)

– Il 24 gennaio alle ore 17 alla Casa della Memoria e della Storia di Roma, su iniziativa, tra gli altri, dell’ANPI provinciale e dell’ANPI nazionale, si svolgerà un incontro con la scrittrice (Finalista al Premio Strega e vincitrice del Premio Strega giovani 2021) ed ex deportata Edith Bruck sul tema “Le donne di Ravensbruck” In ricordo di Lidia Beccaria Rolfi, Anna Maria Murri, Teresa Noce, e delle donne italiane deportate. Per Alfred Rosenberg, ideologo del nazismo, la donna tedesca era “puro strumento di conservazione e di moltiplicazione della razza” e la volontà di Himmler era di trasformare “le segretarie in casalinghe”. La maggior parte dei lavori fu loro negata, così come frequentare l’università. Per queste donne, ritenute “pezzi di immondizia idonea al lavoro” venne istituito un apposito lager: Ravensbrück, unico campo essenzialmente per donne e bambini, ufficialmente aperto il 18 maggio 1939. Furono circa 120.000 le donne deportate a Ravensbrück e decine di migliaia le vittime. In questo lager vennero deportate anche un migliaio di italiane.

(In allegato, la locandina col programma completo)

– Dal 24 gennaio al 27 febbraio al Museo civico di Bolzano – nell’ambito del programma di iniziative per Bolzano, Città della Memoria 2022 – esposizione della mostra documentaria “Oltre quel muro – La Resistenza nel campo di Bolzano 1944-45“ promossa dall’ANED e dall’ANPI provinciale Alto Adige Sudtirol e curata da Dario Venegoni e Leonardo Visco Gilardi. In 26 pannelli vengono presentati per la prima volta decine e decine di documenti inediti che testimoniano un’incessante attività clandestina che coinvolse centinaia di persone dentro e fuori il Lager di via Resia – dove erano rinchiusi oppositori politici, partigiani, ebrei, omosessuali, rome e sinti – in aperta sfida alle SS. Si tratta di fotografie, lettere e documenti reperiti in diversi archivi italiani e tra le carte personali dei familiari di molti ex deportati nel Lager.

(Dettagli sulla mostra sono disponibili su http://www.deportati.it/attivita/museo/resbz_it/. In allegato, la locandina col programma completo)

– Il 27 gennaio a Casoli (CH), alla presenza e con la partecipazione dell’Ambasciatore della Repubblica di Slovenia S. E. Tomaz Kunstelj, verrà inaugurato il Memoriale europeo dell’ex campo fascista di Casoli, un monumento dedicato alla memoria degli internati in questo campo cheb faceva parte dei 15 campi di concentramento abruzzesi allestiti dal regime fascista all’indomani dell’entrata in guerra dell’Italia nel giugno 1940. La cerimonia avrà luo go alle ore 10:00 in Piazza della Memoria. L’iniziativa ha ricevuto i patrocini di: Parlamento europeo, ANPI nazionale Regione Abruzzo, Arolsen Archives, Università degli Studi del Molise, Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea, Fondazione Fossoli, Memoriale della Shoah di Milano, Associazione “I Figli della Shoah”, Museo della Comunità ebraica di Trieste, Unione della comunità Romanès in Italia, Istituto Nazionale Ferruccio Parri, Giornale di Storia. La ricostruzione dei fatti relativi all’istituzione ed al funzionamento del Campo di concentramento è un’operazione che l’amministrazione comunale ha avviato sulla spinta del lavoro di ricerca storica dello studioso Giuseppe Lorentini, dottorando presso l’Università degli studi del Molise, ideatore, creatore e responsabile del Centro di documentazione on line del campo di fascista di Casoli www.campocasoli.org.