Siamo nel centenario del primo conflitto mondiale e non mancano le iniziative che si pongono l’obiettivo di stimolare una qualche riflessione, correndo allo stesso tempo alcuni rischi. La memoria è, come dire, d’obbligo. Ma: quale memoria? E anche: come ricordare?
In/visible cities (www.invisiblecities.eu) è un festival di natura internazionale dedicato alla multimedialità urbana, dal 3 fino al 7 giugno, tra Gorizia (soprattutto), Nova Gorica, Miren-Kostanjevica e Trieste. Con installazioni, incontri e occasioni di formazione specifici, il programma avrà ogni anno un tema diverso di approfondimento: questa prima edizione è dedicata al rapporto tra la città e la guerra e, quindi, con l’occasione focalizzata sulla Grande Guerra. L’organizzazione è a cura dell’Associazione 47/04 (www.quarantasettezeroquattro.it), che annovera fra gli obiettivi la riqualificazione di alcuni spazi dove si svolgono le iniziative e l’impostazione di un progetto di valore europeo – intento già toccato col co-finanziamento avuto (programma Creative Europe).

Tra i partner del festival c’è anche l’Associazione Hommelette (www.hommelette.it), presente nel programma con una installazione video-sonora interattiva dal titolo Lettere da uno sconosciuto – a Gorizia, all’ex Ferramenta Krainer in via Rastello, a partire da domani. L’idea – raccontano – nasce col tema dell’edizione, elaborando una strategia in grado di coinvolgere il tessuto sociale della città. L’operazione è stata quella di scegliere duecento lettere di soldati al fronte, prese da fonti diverse, con scelte casuali – si tratta di missive imbucate, censurate e mai arrivate – per spedirle ai cittadini goriziani di oggi (anche qui, selezione casuale dei destinatari: l’unico criterio è stato quello di coprire il più possibile la città nella scelta a chi inviare).

Una volta fatte le spedizioni con le dovute indicazioni, l’associazione è rimasta in attesa di coloro che avessero accettato di rispondere, per filmare le loro risposte. Da qui, l’installazione: due video, uno con le risposte contemporanee, l’altro sulla censura militare. A questi poi si deve aggiungere la parte sonora, la diffusione della lettura delle lettere dei soldati e l’extra del 7 giugno, dal momento che lo scrittore triestino Nicolò Giraldi (www.gironellastoria.com) manderà foto che verranno trasmesse in live streaming dal tratto di fronte del conflitto – tra Monfalcone e Gorizia (circa) – che questi ripercorrerà quel giorno.
Un modo questo di rinnovare il senso di una memoria relativa alla Grande Guerra: puntando sulla dimensione cittadina per valorizzarne la struttura sociale, e sul rinnovo delle forme per valorizzarne la trasmissibilità e liberare la loro energia latente.