Nei prossimi tre giorni (18-20 giugno) si svolgerà presso la Fiera di Roma il tanto atteso concorsone dei Navigator. Mentre l’organizzazione dei servizi per il lavoro e le politiche attive, connessa all’erogazione del reddito di cittadinanza, presentano ancora notevoli ritardi, il Ministro Di Maio sta provando a trasformare l’appuntamento in una ghiotta occasione mediatica.

Oltre 54 mila giovani neolaureati, disoccupati o precari che siano, arriveranno a Roma da ogni parte d’Italia per aggiudicarsi uno dei circa 3 mila posti di lavoro banditi da Anpal Servizi, la società in house di Anpal e controllata dal Ministero del Lavoro. Bastano già solo questi numeri a parlare chiaro. In un paese segnato da un tasso di disoccupazione giovanile che si aggira intorno al 32% nel 2018, tra i più alti d’Europa, anche solo un contratto di collaborazione di due anni presso una società controllata dallo Stato sono, comprensibilmente, la “promessa di un futuro” che si attendeva da sempre. L’opportunità di ottenere – anche solo per un breve periodo – la possibilità di assicurarsi un lavoro, un reddito, una professionalità.

Noi, precari storici di Anpal Servizi, con una anzianità di servizio che arriva fino a 20 anni dopo aver superato diversi concorsi, sosteniamo da tempo la necessità di un rafforzamento dei servizi per il lavoro pubblici. In Italia, manca ancora un sistema di welfare di qualità capace di sostenere la multidimensionalità dei problemi che incontrano gli inoccupati e i disoccupati nella ricerca del lavoro e nelle sempre più frequenti fasi di transizione nel mercato del lavoro. Pensiamo, però, che un comparto di welfare efficace, in grado di affrontare tali ostacoli, non può basarsi sull’uso massiccio e strutturale della precarietà presente complessivamente in questa filiera di servizi. Siamo oramai convinti, avendolo imparato a nostre spese, che la nostra precarietà di operatori, si traduce il più delle volte nella precarietà dei diritti dei cittadini che si rivolgono agli sportelli dei Centri per l’Impiego, presso cui effettuiamo l’assistenza tecnica. La stabilizzazione dei precari, come hanno affermato anche circa dieci assessori al lavoro regionali, è la precondizione per offrire dei servizi di qualità e garantire nello stesso tempo i diritti sociali agli utenti.

Come abbiamo evidenziato nel corso della nostra vertenza, Anpal Servizi, fa ampiamente uso di lavoro precario e presto, con la vostra assunzione, sarà una azienda con il 90% di contratti a termine, raggiungendo un primato a livello europeo. Negli ultimi mesi, come se non bastasse, a causa degli effetti collaterali del decreto Dignità, molti nostri colleghi a cui è scaduto il contratto a tempo determinato, non hanno ottenuto alcuna risposta, e da ricollocatori sono diventati nuovi soggetti da ricollocare. Altri ancora, scadranno nei prossimi mersi.

La lotta che conduciamo da circa un anno per la nostra stabilizzazione non è neppur minimamente in contrapposizione con le vostre future assunzioni, anzi, al contrario, pensiamo che l’eventuale successo della nostra vertenza non potrà che creare vantaggi anche per il vostro futuro lavorativo. Questo è il momento di costruire forme di solidarietà tra vecchi e nuovi precari. E’ per questa ragione che vi chiediamo, sin da subito, di solidarizzare con la nostra vertenza. Nella speranza che presto, ci troveremo, insieme, a lottare per i diritti di tutti le operatrici e gli operatori delle politiche attive.

Cari e care aspiranti Navigator, auguri per il concorso, ma vorremo ricordaste che nel mare aperto della precarietà senza diritti, ci si salva solo se si resta uniti.