Egregio Dottor Massimo Moratti, noi di «Sardegna Pulita» e di «DonneAmbienteSardegna» non ci uniamo al quasi unanime plauso per la Sua decisione di elargire il Suo stipendio annuo in favore dei Suoi operai in Cassa Integrazione Guadagni.

Per quello che a molti può sembrare un bel gesto a noi sembra la riproposizione in chiave moderna di un comportamento di feudale memoria quando cioè il Signorotto locale, magari per festeggiare qualche lieto evento,la nascita di un figlio ad esempio (ma oggi per Lei potremmo pensare a insperati guadagni in Borsa ) si degnava di alleviare seppure di poco e seppure per poco tempo le miserrime condizioni in cui versava il suo contado e tutti i suoi contadini.

Noi avremmo preferito che Lei avesse usato quei soldi e magari anche di più, per porre in essere interventi di mitigazione dell’impatto che la raffineria determina sulla salute degli abitanti della zona ma anche sulla salute del mare, del suolo e dell’aria.

Certo, dal punto di vista esclusivamente imprenditoriale Lei ha fatto bene, perchè con poca spesa, riuscirà a far dimenticare a molti Sardi cosa ha significato e cosa significa avere una rafffineria di petrolio come La Saras e Sarlux che dir si voglia. Non sia mai che anche i Sardi si preoccupino del globale pericolo rapprentato dal cambiamento climatico o peggio ancora si preoccupino del locale pericolo rappresentato dalle emmissioni della Sua Azienda.

Però anche noi vogliamo approfittare della Sua generosità e le proponiamo di finanziare l’attività di una Biobanca o Bioteca, Bioteca, (inspiegabilmente?) fatta fallire dagli amministratori del comune di Sarroch che, a suo tempo, a seguito dell’indagine sanitaria, che aveva accertato il danno al DNA di 75 bambini di Sarroch, avevano istituito la Bioteca.

Si trattava di prelevare tessuti biologici dai residenti e di conservarli per metterli a disposizione per studi di biomonitoraggio che avrebbero consentito di determinare la concentrazione di sostanze nocive e/o dei loro metaboliti e di indagare circa i meccanismi attraverso i quali essi esplicano la loro azione nell’organismo.

Questo sì, che sarebbe un bel gesto! Imprenditore preoccupato per le ricadute negative sulla salute degli abitanti della regione che ospita la sua azienda finanzia sistema di monitoraggio e si impegna a rispettarne il responso, fino al punto di anticipare la riconversione della raffineria senza aspettare che la tanto annunciata rinuncia alle fonti fossili diventi realtà.

Dottor Moratti a questo punto dovremmo chiudere con la rituale frase “in attesa della Sua risposta ec.ecc.” Invece noi Le chiediamo di non disturbarsi a rispondere perché lo faranno tantissimi Sardi con il loro silenzio e con la loro ostilità verso chiunque abbia il coraggio di sollevare problemi di Salute e di Inquinamento in una regione che ha solo bisogno di posti di lavoro qualunque sia e a qualunque costo.

Lidia Frailis, «Donne AmbienteSardegna»
Ennio Cabiddu e Angelo Cremone, «Sardegna Pulita»