La crescita è vicina. Non tarpate le ali al governo. Lasciatelo arrivare alla terra promessa «perché sarebbe paradossale farlo cadere adesso». Nella speranza che la luce in fondo al tunnel non sia quella di un treno, il tono messianico usato ieri da Enrico Letta nel vertice con il cancelliere austriaco Faymann rivela una fiducia nel futuro ai limiti della disperazione. L’asso che Letta intende giocare sono gli otto miliardi che l’Italia potrà destinare al rilancio delle infrastrutture e alle politiche sull’occupazione annunciate nella legge di stabilità per il 2014. Un tesoretto conquistato grazie al rapporto deficit/Pil sotto il 3% nel...
Economia
Letta, con gli occhi chiusi verso la «terra promessa»
Austerità. Sopravvivere a Berlusconi e invocare fondi Ue, Service Tax, ritocchi alle pensioni d’oro e occupazione. Il rischio è di alzare solo una cortina fumogena