Wagner è nella sua essenza uno dei compositori più rivoluzionari e reazionari al contempo dell’intero periodo ottocentesco. La sua ascesa è stata devastante per tutto il senso lirico, dalla ricerca di intenti alla ricerca di voci nuove e soprattutto di personaggi. Così nasce il suo teatro d’opera, la sua rivoluzione antica e quella supremazia della cultura germanica che lo ha così fortemente caratterizzato sia nel bene che nel male. L’ultima sua opera è stata il Parsifal, significativa summa creativa fatta di riferimenti, di riprese e soprattutto di chiusure. Non è facile vedere messo in scena tale opera, pertanto l’allestimento del Teatro dell’opera e del balletto di Amsterdam è assolutamente significativa e interessante.

La regia di Pierre Audi, un genio visionario, rende merito al contesto, ad un’opera rarefatta e sicuramente modernissima. I calchi nel cielo, le sospensioni di macchine, le rupi, segni evidenti di come il regista voglia significare il significante. Perfetti i costumi sospesi nel tempo di Christof Hetzer. Così come le scenografie di Anish Kappor e le luci di Jean Kalman. E’ il gesto direttoriale di March Albrecht che è giusto, significativo, intenso. L’orchestra del Teatro suona benissimo e la conduzione per la lunga opera, è sempre costante, regolare, precisa. Pertanto Wagner con un’orchestra del genere non può che essere magistrale. Così come è di alto livello la compagnia dei cantanti da Ryan Mc Kinny a Christper Ventris un significativo Parsifal fortissimo del suo ruolo. Non di meno gli altri cantanti fra cui ricordiamo Gunther Groissbock, Bastian Eveerin. Elena Pankratova ha egregiamente sostituito il soprano Petra Lank, in scena sì ma senza agire in forma attoriale ma cantando da un lato del palcoscenico e interpretando vocalmente i movimenti scenici del suo personaggio. Dal Parsifal al concerto wagneriano di Valery Gergiev, con la magnifica orchestra del Concertgebouw.

Il direttore russo, notissimo per la sua perizia direttoriale, per il suo carisma e la sua cultura, ha diretto il secondo atto delle Walkirie con una compagine di grande valore costituita da Christine Goerke, Tamara Wilson, Michel Wolle i solisti della rappresentazione in forma non scenica dell’opera wagneriana. Gergiev ha diretto con grande vigore una delle pagine più vigorose della grande scrittura wagneriana, partendo ovviamente dalla famosissima Cavalcata delle Walkirie. L’acustica della Sala Grande del Concertgebouw ha favorito enormemente l’ascolto e la fruizione del lavoro. Wagner è certamente il compositore che apre alle innovazioni novecentiste e la percezione degli allestimenti di Amsterdam ci permette di comprende molto della grande creatività e del pensiero visionario.