Roberto Gualtieri ha cominciato la sua corsa per la campagna elettorale romana dal quartiere di Centocelle, dove ha incontrato i cittadini e il comitato che si batte per la nascita di un Parco archeologico lungo il pratone del Casilino che fu tra le altre cose decantato da Pier Paolo Pasolini.
L’ex ministro dell’economia fa sapere di aver accolto con favore la disponibilità di Stefano Fassina a correre per le primarie del centrosinistra annunciata ieri da questo giornale e invita «tutti i cittadini a partecipare per quella che sarà solo una prima tappa di una grande mobilitazione».

Comunicando la sua discesa in campo Fassina ha detto che sarebbe pronto a farsi da parte soltanto nel caso in cui se dovesse farsi avanti una candidata donna con un profilo forte e indipendente.
Questo tema tiene ancora banco nel Partito democratico romano. Monica Cirinnà ha nei giorni scorsi, dopo la scelta di Gualtieri di correre per il Campidoglio, ha rinunciato alla sua discesa in campo. Ieri è tornata sul tema per rispondere agli attacchi che ha subito anche da dentro il Pd. Parla di «soffitto di cristallo», adoperando la metafora che dalla metà degli anni ottanta indica la barriera invisibile che impedisce alle donne di arrivare alle cariche più alte. «Se davvero le donne facessero fronte comune contro il famoso soffitto di cristallo – dice Cirinnà – dovrebbero essere compensate anche da articoli seri e chiari di approfondimento e analisi su ciò che tiene prigioniere le donne del Pd nelle ragnatele delle correnti». Poi chiarisce: «Ho già cominciato a lavorare perché Roberto Gualtieri, politico colto e preparato, sia il prossimo sindaco di Roma».

Sembra fare un passo avanti Imma Battaglia, figura storica delle lotte Lgbt a Roma che in questi mesi ha aderito al percorso di Liberare Roma. «Se c’è un progetto serio, di grandi valori per far ripartire la città, mi potrei mettere a disposizione, non mi sono mai tirata indietro nella lotta. Sono una lottatrice, per i diritti, per la ripartenza economica, per il diritto a vivere in una città decente e vivibile per tutti», dice Battaglia sull’ipotesi di una sua candidatura. «Faccio parte di ‘Liberare Roma’ e con Amedeo Ciaccheri e Massimiliano Smeriglio stiamo seguendo con attenzione la situazione di Roma. Siamo molto delusi dalla mancanza di candidature femminili, dalla modalità non partecipata che una città come Roma non merita. Roma richiede un lavoro collettivo per la rinascita della città. Sono allineata con ‘Liberare Romà nel denunciare la mancanza di donne che è un fatto grave, mentre continuano a fioccare altre candidature maschili. Questo è inaccettabile».

Dal canto suo, Gualtieri comincia la sua campagna affrontando il tema della rappresentanza di genere: «Sono sicuro che ci saranno donne candidate alle primarie, in ogni caso comunque nella squadra che farò ci saranno molte donne». E parlando delle risorse del Recovery: «La prima cosa che voglio fare da sindaco – ha detto – è dare una forte accelerazione anche con i tavoli con il governo, affinché Roma abbia la parte che gli spetta di queste risorse per farne una città, più bella più verde, più unita e più giusta».

Intanto, Carlo Calenda fa sapere che sarebbe disponibile a sostenere Gualtieri in caso di ballottaggio. A proposito di secondo turno, quando chiedono proprio a Gualtieri se darebbe indicazione di voto per Raggi se dovesse spuntarla lei, lui nega che possa esistere questa possibilità: «Al ballottaggio arriveremo noi».