Il governo giallo-verde si prepara a dare una mano molto sostanziosa al Campidoglio di Virginia Raggi per risolvere la vertenza rifiuti, che va ben al di là dell’emergenza contingente. L’ideologica contrarietà dei Cinque Stelle a dotare Roma di impianti propri, anche quelli per la trasformazione di indifferenziata residua in energia, costerà molto ai cittadini (italiani) che per due o tre anni pagheranno il viaggio verso Stoccolma e Goteborg di tonnellate di immondizia che Roma non sa come smaltire (nel 2013 la Regione Calabria spese circa 270 mila euro al giorno per inviare nel Paese scandinavo 1500 tonnellate di immondizia al dì, 180 euro a tonnellata).

Quella stessa Svezia, peraltro, che invece brucia quasi la metà dei propri rifiuti negli inceneritori con i quali alimenta energeticamente interi quartieri.

È PURE DI QUESTO tipo di aiuto che hanno parlato Virginia Raggi e il premier Giuseppe Conte in un incontro a Palazzo Chigi durato oltre due ore, anche se la sindaca pentastellata ha tentato di dissimulare liquidando con un «si, abbiamo parlato anche di quello» chi, all’uscita, le chiedeva se avessero affrontato il tema clou per la Capitale.

Entrambi, sia Raggi che Conte, preferiscono sottolineare di aver discusso soprattutto di «opportunità di rilancio della città, anche in occasione delle celebrazioni prossime per i 150 anni della Capitale» e dell’«anno giubilare del 2025», proprio mentre la città è ancora alle prese con i miasmi e i topi, l’Ama è all’avvio del tour de force per liberare le strade dai sacchetti, e all’ordine del giorno c’è il problema di come scongiurare altre crisi simili. «Il governo è pienamente consapevole che Roma è la capitale di tutti e tutti devono contribuire a rilanciarla e valorizzarla – ha scritto Conte su Facebook – Dobbiamo impegnarci perché Roma possa presentarsi in tutta la sua bellezza e perché i numerosi turisti e pellegrini che arriveranno possano ammirarla e godere appieno delle sue ricchezze artistiche».

IERI LA SINDACA ha ottenuto anche un altro importante sostegno, quello del leader del M5S Luigi Di Maio che (dopo averla criticata nei mesi scorsi, a volte pubblicamente come nel caso della sua visita a Torre Maura) a sorpresa ha fatto gli onori di casa a Palazzo Chigi dove Raggi ha poi avuto un lungo vertice, in mattinata, con il ministro dell’Ambiente Sergio Costa, il governatore del Lazio Nicola Zingaretti e la prefetta di Roma Gerarda Pantalone.

Un tavolo che si era reso necessario per rimodulare l’ordinanza regionale e dilatare ad almeno quindici giorni quella settimana di tempo che Ama avrebbe a disposizione per ripulire la città. Il vicepremier Di Maio si sarebbe intrattenuto solo una ventina di minuti con gli “ospiti” partecipando ad una sorta di introduzione ai lavori. Un modo per ribadire quanto scritto il giorno prima, quando con un lungo post su Facebook il ministro del Lavoro aveva serrato i ranghi del Movimento 5 Stelle attorno a «Virginia».

E COSÌ IERI, messe da parte le ostilità e il rimpallo delle responsabilità, la sindaca e il presidente della Regione Lazio hanno trovato una unità di intenti. «È stata stabilita – ha riferito Raggi – una road map serrata per uscire dalla criticità di Roma: l’ordinanza regionale sarà rimodulata, la raccolta straordinaria di Ama ulteriormente potenziata, ci sarà un incontro dei tecnici ogni due giorni per monitorare la situazione costantemente e raccogliere e conferire i rifiuti accumulati». Inoltre, ha aggiunto il ministro Costa, «stiamo negoziando sul medio termine con i Paesi stranieri dell’Ue per poter conferire il surplus dei rifiuti all’estero. Una soluzione che serve per arrivare alla costruzione degli impianti, a partire da quelli di compostaggio per l’umido. Ama sta poi varando un nuovo piano industriale che sia credibile, solido, fondato su dati e presupposti industriali solidi, altrimenti sarebbe irrealizzabile. C’è la collaborazione di tutti gli attori, evitiamo il ripetersi degli errori del passato. L’obiettivo primario è ripulire la città, lo dobbiamo ai romani e mi sembra che questo tavolo lo abbia garantito a più livelli».