François Hollande ha fatto una scelta salomonica, che ha scontentato tutti. Per uscire dalla crisi generata dal caso della ragazzina rom di 15 anni espulsa dopo essere stata fermata nel corso di una gita scolastica, il presidente, che finora era stato silenzioso, ha affermato ieri che «Leonarda potrà proseguire la scuola in Francia», sempre che «ne faccia domanda», ma potrà tornare «da sola», senza la famiglia, che è stata espulsa verso il Kosovo. Leonarda ha subito risposto che non tornerà senza i suoi familiari.

Hollande ha cercato di conciliare posizioni opposte. L’inchiesta è stata corretta, «nessuna regola di diritto è stata violata», ha detto, confermando le prime dichiarazioni del ministro degli Interni Manuel Valls. Ma c’è stata una «mancanza di discernimento». Ci sarà una nuova circolare, che rimette in vigore una norma che già aveva varato Sarkozy (e poi il ministro Manuel Valls aveva revocato), che renderà la scuola un terreno «protetto», dove non potranno esserci fermi in caso di soggiorno irregolare. Hollande ha cercato così da un lato di disinnescare la bomba politica del movimento dei liceali, che ancora ieri – malgrado l’inizio delle vacanze dei Santi – sono scesi in piazza per protestare contro le espulsioni (Leonarda non è il solo caso), e dall’altro di non opporsi alla grande maggioranza dell’opinione pubblica francese, che secondo un sondaggio rifiuta che la famiglia di Leonarda Dibrani, espulsa perché entrata illegalmente in Francia dopo aver perso tutti i ricorsi, torni nel paese.

Le reazioni alla scelta di Hollande sono state molto negative, a destra come a sinistra. Harlem Désir, segretario del Ps, ha chiesto che «tutti i figli scolarizzati» della famiglia possano tornare. Per il Front de gauche, la scelta è di una «crudeltà abietta», perché obbliga una ragazzina a scegliere «tra la famiglia e la scuola».

La destra è scatenata. Per l’Ump, accettando che Leonarda torni in Francia, c’è solo «un premio all’imbroglio», a causa di tutte le menzogne che il padre ha raccontato per ottenere l’asilo (lui è l’unico kosovaro, il resto della famiglia sembra essere nato in Italia, ma i documenti sono stati distrutti e una falsa attestazione di matrimonio è stata presentata alle autorità). Per il centrista Jean-Louis Borloo, è «una posizione estremamente pericolosa», perché potrebbe fare giurisprudenza e attirare altri immigrati. Per l’Ump, «ridicolizza la Francia»: il partito di Sarkozy riprende qui la solita critica fatta a Hollande, cioè di non riuscire mai a fare scelte chiare e, di conseguenza, di non essere all’altezza della carica di presidente.
Il caso non è chiuso? Valls ha accorciato il viaggio nelle Antille, da ieri è a Parigi ed è attesa una sua reazione.