Un emendamento alla legge di bilancio firmato da tre parlamentari dem campani potrebbe modificare i commissariamenti del comparto Sanità. Le regioni interessate al piano di rientro sono 8, tutte a guida Pd: Lazio, Abruzzo, Campania, Molise, Sicilia, Calabria, Puglia e, fino al 31 dicembre, Piemonte. Una legge del 2014 ha imposto commissari di nomina governativa. Se passasse l’emendamento, il presidente della regione potrebbe chiedere l’incarico per sé ma la decisione finale spetterebbe al governo.

Uno dei più attivi nel chiedere la rimozione del commissario per subentrare nell’incarico è Vincenzo De Luca. Quali ricadute si potrebbero innescare il governatore campano lo ha spiegato a 300 sindaci riuniti il 15 novembre a Napoli, come si può ascoltare dalla registrazione diffusa dal Fatto: «Vi piace Renzi, non vi piace Renzi, non me ne fotte un cazzo» l’importante è avere buoni rapporti in modo che il governo invii fondi in Campania. La contropartita sono i voti: «La clientela. Una clientela organizzata, scientifica, come Cristo comanda!». E infine: «Dobbiamo parlare con i nostri riferimenti. Il mondo delle imprese. Gli studi professionali: utilizzeremo i fondi europei per finanziarli, non l’abbiamo mai fatto in Campania. Il comparto della sanità: questa non è la Toscana, qui il 25% è dei privati, migliaia di persone. Io credo che possiamo permetterci di chiedere a ognuno di loro di fare una riunione con i propri dipendenti e di portarli a votare» al referendum.

Stamattina si terrà un convegno sui fondi strutturali rivolto agli ordini professionali organizzato dalla regione. Liberare risorse nella Sanità, invece, non è stato possibile per l’opposizione del commissario: l’ostacolo potrebbe essere aggirato con l’emendamento. De Luca è in rapporti sempre più stretti con due pezzi da novanta della destra nel settore Salute. Sabato a Caserta in prima fila ad ascoltare Renzi c’era Vincenzo D’Anna. Il senatore verdiniano è stato l’unico a difendere De Luca per le frasi su Rosy Bindi. D’Anna è presidente di Federlab, il coordinamento nazionale dei laboratori di analisi, comparto per il quale De Luca si è speso chiedendo al ministero più «flessibilità per un settore che conta 680 centri e impiega oltre tremila unità». D’Anna ha raccontato al programma di Rai2 Nemo: il sottosegretario Lotti «mi mandò un messaggio e mi disse: ’De Luca metterà sul piatto 30 milioni’». Promessa che non è stato possibile onorare, per ora.

La mediazione con la ministra Lorenzin è affidata a Raffaele Calabrò, diventato consigliere ombra di De Luca per la Sanità: parlamentare Ncd molto vicino alla ministra, Opus dei, è stato consulente alla Sanità dell’ex governatore Stefano Caldoro. Sull’emendamento alla manovra è arrivato subito il placet di Lorenzin, oltre che di Renzi. Tra De Luca e il premier è tregua in vista del referendum. Ieri Renzi ha commentato: «Non condivido il suo metodo, ma se tutti avessero amministrato come lui il Pil dell’Italia avrebbe un punto in più».