Per ottenere il «reddito» i cittadini stranieri dovranno presentare una documentazione dello stato di provenienza tradotta e legalizzata dall’autorità consolare italiana che attesti la composizione del nucleo familiare e la situazione reddituale nel luogo di nascita. La maggioranza ha bocciato l’emendamento del Pd che sopprimeva questa richiesta aggiuntiva. Una misura che ricalca quella che a Lodi ha cercato di limitare l’accesso alle mense scolastiche ai bambini di origine straniera. «Ormai il Movimento 5 stelle è uno zerbino della Lega» hanno dichiarato i deputati Lorenzo Guerini e Chiara Gribaudo (Pd) a margine della discussione in Commissione Lavoro.

Nei giorni scorsi l’Associazione per gli studi giuridici sull’immigrazione (Asgi) ha lanciato un appello per cancellare una norma che escluderà chi non dispone dei mezzi economici necessari per recuperare questi documenti. Per i giuristi questo creerà una situazione di incertezza nella valutazione delle carte e romperà il criterio che regola l’accesso alle prestazioni sociali: il reddito Isee. Certificazione che prevede già la possibilità di effettuare controlli in banche dati di stati esteri da parte dell’Inps e dell’agenzia delle entrate.

ASGI E ASSOCIAZIONE NAGA hanno impugnato a dicembre scorso l’analoga misura relativa alle mense della cittadina lombarda. In quell’occasione il Tribunale di Milano ha accertato la condotta discriminatoria del comune di Lodi imponendo la modifica del regolamento e condannandolo a pagare le spese legali. La decisione del governo apre la strada a simili ricorsi anche in materia di reddito. La maggioranza ha depositato nel frattempo un emendamento che introduce alcune agevolazioni ai disabili. «Accogliamo la richiesta di aiuto di molte famiglie con disabili gravi e persone non autosufficienti» ha commentato Claudio Cominardi (M5s), sottosegretario al lavoro. Le modifiche favoriscono l’accesso alla pensione di cittadinanza per i membri, anche di età inferiore a 67 anni, di famiglie con soggetti in condizione di disabilità grave o di non autosufficienza. In casi analoghi è innalzata a 7.500 euro la soglia del patrimonio mobiliare di ciascun componente e sono garantiti una cinquantina di euro in più nell’importo totale del sussidio.

NEL DIBATTITO intorno al decreto è tornato a galla anche l’emendamento «anti Spada» depositato martedì. «Finalmente M5s e Lega si sono svegliate dando ragione a Fratelli d’Italia – ha detto il senatore Alberto Balboni – dopo aver visto le immagini di esponenti di clan in fila per ottenere il sussidio cercano di porre rimedio alla Camera con un emendamento analogo a quello che avevamo presentato al Senato. Andava fatto senza aspettare l’assalto dei delinquenti al reddito di cittadinanza».

IN REALTÀ DI ASSALTI al reddito se ne son visti ben pochi, soprattutto da parte di «delinquenti», e anche delle presunte «immagini» non c’è traccia. Resta una polemica montata a partire da indiscrezioni apparse sui giornali e mai confermate dal Caf Cisl di Ostia.

Sul fronte caldo dei precari Anpal si registrano nuove dichiarazioni, ma ancora nessuna misura concreta. Dopo l’incontro di martedì tra lavoratori e alcuni esponenti M5S è stato annunciato un emendamento per la stabilizzazione dei 654 precari. In diretta su Agorà Rai il portavoce del M5S al Senato ha detto che «Luigi Di Maio conosce il problema e si è impegnato a porre rimedio». Il provvedimento, però, non è ancora stato presentato.