Nelle opere dei futuristi riecheggiano gli slogan aggressivi dei primi manifesti marinettiani che esaltavano la bellezza della velocità, il salto mortale, lo schiaffo e il pugno, le immagini multicolori delle metropoli, i cantieri incendiati da violente luci elettriche, ma anche la guerra sola igiene del mondo, il militarismo e il disprezzo della donna. La replica delle artiste appartenenti al movimento non si fa aspettare: “È assurdo dividere l’umanità in donne e uomini; essa è composta soltanto di femminilità e di mascolinità”, scrive Valentine de Saint-Point, pronipote di Alphonse de Lamartine, dalla vita eccentrica e anticonformista. La Muse Pourpre, così soprannominata...
Alias
L’elica e la luce, futuriste a bordo
Mostra. Al Man di Nuoro artiste dal 1912 al 1944 fino al 10 giugno