Nella partita contro la cementificazione delle coste sarde ora il gioco è completamente scoperto. La giunta di centrodestra guidata da Christian Solinas non ha più giustificazioni. Il presidente sardo-leghista ha sempre detto che la legge che sta cercando di fare approvare dal consiglio regionale non serve a devastare le coste, ma a modificare solo alcune norme del Piano paesaggistico (Ppr) che rendono impossibile il completamento della strada a quattro corsie tra Sassari e Alghero. Quella strada il ministero dei Beni culturali, forte del Ppr, l’ha sinora bloccata.

E Solinas dice che serve una legge regionale per superare la resistenza di Dario Franceschini. Ora però dal governo arriva una dichiarazione che scopre l’inganno: lo sblocco del completamento della strada Sassari-Alghero, infrastruttura considerata fondamentale per il nord della Sardegna, avverrà nella prossima seduta del consiglio dei ministri attraverso una decisione collegiale. Ad annunciarlo è stata la ministra delle infrastrutture e dei trasporti, Paola De Micheli, che ieri, in una nota ufficiale, ha spiegato di aver avviato la procedura che affida al consiglio dei ministri la decisione di portare a termine la strada a quattro corsie Sassari-Alghero.

A questo punto il gioco della giunta Solinas è scoperto: se la legge in discussione serve soltanto a completare la strada, che senso ha approvarla se il governo dà via libera cancellando il no del Mibact? La quattro corsie può essere sbloccata senza alcun bisogno di una legge ad hoc. Il governo non soltanto non si oppone ma favorisce questa soluzione: “Dopo avere ascoltato con attenzione – dice la ministra De Micheli – le richieste dei sindaci della rete metropolitana del nord della Sardegna e quelle dei parlamentari sardi, ho scelto di rimettere la questione alla decisione del consiglio dei ministri, che nella sua collegialità potrà superare gli ultimi ostacoli e consentire la completa realizzazione dell’opera”.

Solinas però non si ferma. Ieri mattina, appena arrivata la nota di De Micheli, la maggioranza di centrodestra ha chiesto la sospensione del dibattito sulla legge, in corso in consiglio. Ma dopo un breve vertice tra i capigruppo del centrodestra, si è deciso si andare avanti ad oltranza sino all’approvazione delle norme anti Ppr. “Si tratta solo di un annuncio, non di una decisione -ha commentato il capogruppo del Partito sardo d’azione Franco Mula – La Sassari-Alghero sarebbe dovuta entrare nel decreto semplificazioni, invece non c’era. Sinora il governo non ha fatto nulla”.

A Mula ha replica il consigliere di Leu Eugenio Lai, che ha chiseto il ritorno del progetto di legge in commissione. Ma l’assemblea ha respinto la richiesta con ventotto voti favorevoli e ventuno contrari. Si è quindi continuato con l’esame degli emendamenti dell’opposizione. Di cinquecento rimasti da discutere ne sono stati ammessi sedici. Centrosinistra e M5S hanno insistito nella loro battaglia e attaccato il centrodestra. “La comunicazione di De Micheli – ha detto il consigliere del M5s Roberto Li Gioi – ha smascherato una bugia colossale, cioè il fatto che le norme anti Ppr vengano giustificate con la necessità di completare la strada Sassari-Alghero”.

La minoranza è convinta che la quattro corsie sia soltanto un grimaldello per scardinare il Piano paesaggistico e costruire nella fascia costiera. “Continuando con la discussione del testo in consiglio – ha chiarito l’esponente dei Progressiti Maria Laura Orrù rivolgendosi alla maggioranza sardo-leghista – state sottoscrivendo tutto quello che abbiamo detto sinora: volete smantellare il Ppr”. La discussione in Consiglio è proseguita fino a tarda notte. Oggi con ogni probabilità la decisione definitiva.