Sì all’unanimità dell’aula del senato alla procedura d’urgenza. Dopo mesi (e prima ancora anni) di rinvii, i partiti, anche quelli di opposizione, premono sull’acceleratore per la riforma della legge elettorale. Ma è forse già troppo tardi perché la legge in vigore, l’inservibile Porcellum, possa essere superata nei tempi della sempre più probabile crisi di governo.
Con una doppia mossa il senato ha prima dato il via libera alla procedura rapida – che in pratica dimezza i tempi di esame della legge – poi ha «incardinato» il provvedimento, come si dice in gergo tecnico: in pratica ha formalmente avviato al discussione dei disegni di legge presentati a palazzo Madama. Nessuno di questi si avvicina al compromesso che Pd e Pdl dovranno trovare – in verità assai difficile – ma serviranno da base di partenza.

Una rapida convocazione della commissione affari costituzionali del senato ha consentito di fissare un punto di non ritorno. La discussione sulla riforma del Porcellum partirà a palazzo Madama. Non solo, essendo formalmente cominciata anche la discussione generale, alla ripresa il mese prossimo non saranno possibili manovre ostruzionistiche. Il paragone immediato è con la legge costituzionale che a luglio ha seguito l’iter della procedura d’urgenza e in meno di un mese ha completato l’iter al senato, commissione e aula.
Ma è un paragone che regge poco, perché allora c’era un testo di maggioranza (presentato dal governo) praticamente blindato. Sulla legge elettorale non siamo a questo punto, tanto che il segretario del Pd ha dichiarato che il suo partito è pronto ad andare avanti «con chi ci sta» a prescindere dal vincolo delle «larghe intese». Il problema per i democratici è che il Movimento 5 Stelle, potenziale alleato, spinge da tempo per cancellare il Porcellum ma vorrebbe andare in direzione di una legge proporzionale pura e del ritorno delle preferenze. Mentre il Pd, o almeno una parte consistente del partito, si sta sempre più orientando al recupero del Mattarellum. Che sarebbe oltretutto la soluzione più semplice e rapida. I grillini, in sostanza, dal punto di vista del sistema di voto preferito si avvicinano più al Pdl.

È questo il dilemma che i senatori si troveranno ad affrontare alla ripresa, ammesso che non sorga prima un problema con la camera dei deputati che qualche giorno prima del senato aveva già messo in agenda la riforma elettorale, votando anche lei la procedura d’urgenza.
Con i tempi così ristretti, è assai probabile allora che ancora una volta prima della politica arriverà la magistratura. La legge elettorale Porcellum è all’esame della Corte Costituzionale, che già in passato aveva criticato l’attribuzione del premio di maggioranza senza una soglia minima, e che proprio questo problema ha ricevuto in carico da un ricorso incidentale della Corte Costituzionale. La seduta della Consulta è in calendario per il 3 dicembre.