«Voteremo certamente sì» ha detto Silvio Berlusconi (Forza Italia) a Porta a Porta a proposito dell’abolizione della tassa sulla prima casa. «Noi però voteremo contro la legge di stabilità nella sua totalità», ha assicurato. Un esercizio di equilibrismo per non essere da meno rispetto all’emulo più giovane Renzi che, della vecchia battaglia berlusconiana, ha fatto una bandiera. «Renzi – ha detto Berlusconi – sta copiando i nostri punti, ma male, la proposta del ponte sullo Stretto è assurda perché si parla solo della ferrovia mentre con qualche spesa in più si fanno i passaggi delle auto, della luce e dell’acqua». «Per il contante – aggiunge ancora – pensavamo di portarlo alla media Ue che è di 6.000 euro, lui lo porta a 3.000 e non è detto che ci riesca visto che la sinistra è contraria».

Incassato questo riconoscimento, il governo si prepara anche a mettere la fiducia sulla legge di stabilità. Se nell’aula del Senato dovesse arrivare lo stesso numero di emendamenti presentati nella commissione Bilancio (circa 3.500) la richiesta di fiducia da parte del governo sarà «inevitabile» ha detto il sottosegretario al ministero dell’Economia, Pier Paolo Baretta che ha precisato: «Mi auguro di no». Da La Valletta ieri Renzi si è detto tranquillo: Bruxelles promuoverà la legge di stabilità che rispecchia i parametri dell’austerità espansiva con un più di flessibilità. «Non sono preoccupato – ha detto – Le clausole che l’Italia ha chiesto di flessibilità – fa notare il presidente del Consiglio – sono le clausole che non si è inventata l’Italia ma che l’Europa ha proposto». Ad avviso del premier «è una legge di stabilità che va bene, che abbassa le tasse, che dà un segnale vero sui temi della solidarietà, e dà un segnale di ripartenza e fiducia all’economia».

Tra le notizie di giornata sugli emendamenti alla manovra spunta quella dei cinque emendamenti del governo, si attende la pubblicazione del decreto legge «Salva Regioni» in Gazzetta Ufficiale prima di formalizzarli. Ci sarebbe uno relativo ai buoni pasto delle forze dell’ordine. Più chiaro l’emendamento, approvato in commissione Bilancio al Senato, sul raddoppio del tetto del «bonus mobili» per le giovani coppie. Camilla Fabbri, senatrice del Pd e prima firmataria dell’emendamento, ha precisato che la misura è stata presa grazie « al contributo fornito da Federlegno», una pressione andata a buon fine visto che il settore del mobile è giudicato «una realtà strategica per l’economia del Paese» La detrazione sarà calcolata su un ammontare complessivo non superiore a 16 mila euro, contro i precedenti 8 mila. Il problema è che questo bonus discrimina tra le giovani coppie che hanno una casa di proprietà da quelle che vivono in affitto e che non riceveranno il bonus per l’acquisto dei mobili, utili a dare una mano alle industrie del settore.

Capitolo spiagge. Per il verde Angelo Bonelli l’emendamento all’articolo 27 bis riguarda la vendita delle spiagge e delle attività balneari, proposto da Gasparri (Forza Italia). «Come un cronometro ci riprovano – osserva Bonelli – solo l’idea di vendere le spiagge è semplicemente un delitto contro gli italiani». «State prendendo lucciole per lanterne bisogna salvare 300 imprese vi9ttime di una legge che aumenta i canoni fino al 3 mila per cento. Bisogna riformare la materia ma nessuno lo ha fatto. Il governo eviti al momento la morte di queste aziende »sostiene Riccardo Borgo, presidente del Sindacato Italiano Balneari (Confcommercio). In arrivo una sanatoria che sposta di circa 2 mesi i termini per la presentazione delle delibere dei comuni sull’aumento le aliquote fiscali di Imu, Tasi, addizionali e tariffe.