«Si tratta di una norma con obiettivi speculativi ma è scritta malissimo. Di conseguenza alimenterà i compensi degli avvocati e i contenziosi nei tribunali della penisola» così Edoardo Zanchini, vicepresidente di Legambiente e urbanista, commenta l’emendamento alla manovra di Bilancio che consentirà il cambio di destinazione d’uso degli immobili pubblici in vendita attraverso procedure semplificate («assentibili in via diretta» è scritto nell’emendamento).

Zanchini, quale può essere la ratio della norma?

Credo che serva a due scopi. Il primo è rassicurare Bruxelles che le entrate previste dalle dismissioni dei beni demaniali, messe dal governo a parziale copertura del deficit, siano effettivamente realizzabili e non una promessa che non verrà mantenuta. Si tratta comunque di una voce d’entrata tutta da verificare perché, finora, non è mai riuscito alla stato di fare cassa utilizzando questo tipo di leva. Il secondo, probabilmente, riguarda qualche esponente del settore immobiliare vicino al mondo leghista: in qualche comune amministrato dal Carroccio ci saranno imprenditori che, grazie a questa norma, riusciranno a concludere un buon affare su cui avevano deciso di investire.

Quindi serve al governo per fare cassa subito?

Assolutamente no perché in ogni caso ci vorranno anni. Tanto per cominciare bisogna fare gli accordi di programma a livello di enti locali, a cominciare dai comuni. Accordi previsti dalla legge per realizzare opere o interventi in modo da verificare che non siano in contrasto con gli strumenti urbanistici vigenti. E comunque, per quando la norma prevista dal governo semplifichi le autorizzazioni, bisogna calcolare l’indice di edificabilità medio, che è una materia delicata. Non sarà facile, ad esempio, trasformare le caserme del quartiere Prati di Roma in ulteriori nuovi uffici. Legambiente è pronta a vigilare e, nel caso, fare ricorso al Tar per scongiurare speculazioni.

Condoni edilizi a Ischia e nel centro Italia, mano libera per la trasformazioni degli edifici pubblici dismessi, che messaggio dà il governo?

La maggioranza giallo verde continua a parlare all’Italia peggiore, quella degli abusi. Altro esempio è la proroga delle concessioni per ulteriori 15 anni accordata ai gestori di stabilimenti balneari. A questo si aggiunge il fatto che non c’è nulla nella manovra di Bilancio per manutenzione, riqualificazione e messa in sicurezza del tessuto urbano delle nostre città. Non ci sono, ad esempio, finanziamenti per concorsi di progettazione che possano migliorare le aree degradate e neppure misure per l’edilizia popolare, che pure sarebbero fondamentali. Viene anche tagliato di 600 milioni il Fondo per le Ferrovie dello stato. Manca completamente una visione che cambi in senso ecologista il paese.