Leghisti scatenati contro il Garante nazionale per i detenuti Mauro Palma, colpevole solo di aver sottolineato alcune criticità del decreto immigrazione all’esame della commissione Affari costituzionali della Camera. Nel mirino di Palma non sono finite solo alcune parti riguardanti i migranti che arrivano in Italia, ma anche la parte penale del provvedimento e in particolare le nuove misure di contrasto alla possibilità di introdurre cellulari nella carceri. Parole che hanno scatenato la reazione del capogruppo del Carroccio nella commissione, Igor Iezzi, che ha annunciato un emendamento per cancellare la figura del Garante: «Palma ancora una volta si schiera dalla parte dei delinquenti contro i cittadini che rispettano la legge e contro gli agenti di polizia penitenziaria», ha tuonato il leghista.

In realtà le osservazioni avanzate dal Garante al provvedimento che sostituisce i decreti sicurezza di Matteo Salvini hanno riguardato soprattutto l’opportunità di stabilire misure restrittive nelle comunicazioni – anche grazie ai cellulari – dei detenuti con l’eterno senza fare alcuna distinzione. Questa comunicazione, ha spiegato, «può avere due profili: o del reato criminale oppure delle relazioni affettive. Credo che questa norma vada introdotta solo dopo aver potenziato le possibilità di comunicazione con i propri familiari. Qui non parliamo solo di alta sicurezza, ma di tutti i detenuti. Molte delle conversazioni sono relative all’ambito familiare», ha proseguito Palma suggerendo di cancellare la norma in questione dal decreto e di «posporla a quando l’amministrazione sarà in grado di fornire strumenti per facilitare la comunicazione tra detenuti e loro familiari».

Il garante si è poi soffermato sui alcuni degli articoli del decreto che riguardano più direttamente l’immigrazione e in particolare le strutture nelle quali dovrebbero essere trattenute le persone in attesa di essere identificate. «Rimane un punto dolente» come lo era nei decreti salviniani, ha spiegato Palma. «Manca un elenco definitivo dei luoghi cosiddetti idonei al trattenimento dei migranti. Noi non abbiamo un elenco di quali sono. Quindi chiediamo che di questi locali ci sia una definizione precisa e dei registri di presenza ben definiti». Con in più la possibilità per quanti si ritroveranno rinchiusi in queste nuove strutture, di presentare reclamo al Garante, possibilità prevista oggi solo per i migranti che si trovano negli hotspot.

In difesa di Palma si è schierato il Pd: «Il tentativo di delegittimare la figura del Garante denuncia un atteggiamento irrispettoso dei diritti delle persone detenute e trascura l’importante lavoro di tutela della legalità svolto da Palma», ha commentato il capogruppo dei senatori dem Franco Mirabelli. «Attaccarlo nel momento in cui è impegnato ad affrontare il tema dei contagi nelle carceri e nelle Rsa è l’ennesima dimostrazione che la Lega è capace solo di fare propaganda e no è interessata a risolvere i problemi».