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L’eco-murale di Fuorigrotta

L’eco-murale di Fuorigrotta

Arte e ambiente Anche il quartiere napoletano ha la sua opera colorata mangia smog, sono 370 metri di speranza in un luogo dove i cittadini pagano ancora le conseguenze dell’esposizione all’amianto

Pubblicato più di 2 anni faEdizione del 7 aprile 2022

Da alcuni giorni un’esplosione di colori ravviva il centro del quartiere Fuorigrotta a Napoli: 370 metri quadri di una parete prima grigia e anonima si sono trasformati in un messaggio collettivo e pubblico di speranza. #Unlockthechange (Sblocca il cambiamento) è il più grande eco-murale del sud Italia, realizzato nell’ambito dell’omonima campagna con una speciale vernice anti-smog dallo street artist Zed1, su una delle facciate esterne della scuola secondaria di I grado Silio Italico di Fuorigrotta.

IL MOMENTO E IL LUOGO NON SONO STATI scelti a caso: 30 anni fa l’Italia era uno dei primi paesi d’Europa che metteva al bando la lavorazione, l’uso e il commercio dell’amianto con la legge del 27 marzo 1992. Ciononostante, tale materiale è ancora molto diffuso nel nostro paese: sono almeno 350 mila le strutture censite che presentano materiali contenenti amianto, e 2300 sono proprio scuole.

Sempre 30 anni fa chiudeva l’Italsider (ex Ilva) di Fuorigrotta. Accanto all’impianto siderurgico erano stati collocati anche gli stabilimenti di Eternit, l’azienda edilizia conosciuta per l’utilizzo di amianto, che chiuse nel 1985. Gli abitanti dei quartieri limitrofi ancora pagano il prezzo delle attività industriali altamente inquinanti e della tormentata vicenda della bonifica mai completata.

NELLA PERIFERIA OVEST DI NAPOLI le fibre di amianto hanno tolto la vita a 466 persone, mentre altre 148 sono costrette ancora oggi a convivere con tumori e malattie legate all’esposizione all’asbesto. Nel quartiere si è rilevata, inoltre, secondo i dati diffusi nel 2018 dall’Osservatorio oncologico promosso dal Comune partenopeo e dai ricercatori dell’Angir, un’incidenza di mesoteliomi, carcinomi polmonari e tumori alla vescica tra le più alte d’Italia.

L’OPERA MURARIA IRROMPE nel quartiere per invertire il corso della storia, trasformandolo simbolicamente e concretamente. Si è trattato di un progetto collettivo: l’artista Zed1 ha creato una favola, quella di una bambina che aprendo il portone di un vecchio mondo inquinato svela agli occhi di tutti una nuova dimensione possibile, basata sulla sostenibilità, la bellezza, la solidarietà, la tutela. Alla costruzione di questa favola hanno partecipato gli alunni e i docenti della scuola, che hanno fatto da polo attrattivo delle realtà dell’intero quartiere. Le lampadine colorate, che si affacciano numerose dalla porta del mondo nuovo, sono le loro idee.

#UNLOCKTHECHANGE E’ QUINDI UN INNO al cambiamento che risuona dalle strade di uno delle zone d’Italia più vessate dal mondo vecchio. Trasmette il desiderio di un cambiamento non solo estetico, ma sostanziale, che abbia ricadute non solo dal punto di vista urbanistico, ma anche economico e sociale. Oltre ad essere un’opera di grande impatto artistico e visivo, il murales apporta anche un contributo ecologico concreto.

E’ stato realizzato con le eco-pitture Airlite, una tecnologia rivoluzionaria che permette di assorbire gli inquinanti atmosferici. Queste pitture contengono biossido di titanio, una sostanza molto stabile e non tossica che trova diversi impieghi (fra cui anche creme solari e prodotti farmaceutici), che funziona da fotocatalizzatore, ovvero velocizza l’azione degradativa della luce sulle sostanze che inquinano l’aria, come gli ossidi di azoto e di zolfo, il monossido di carbonio, altamente tossico, e il particolato sottile.

SECONDO I CALCOLI ESEGUITI dall’azienda che ha brevettato questa tecnologia, 100 metri quadri di superficie ricoperta da tali pitture, hanno lo stesso effetto di riduzione di inquinamento di 100 metri quadri di alberi ad alto fusto e permettono di compensare le emissioni medie prodotte da 18 autovetture in un anno. Il grande murales di Fuorigrotta, quindi, assorbe ogni giorno lo smog prodotto da 79 automobili. #UnlockTheChange è realizzato su commissione delle B Corp italiane e in collaborazione con Yourban2030. La produzione del murales è di PalomArt, piattaforma internazionale di arte indipendente.

QUELLA DEL CAMBIAMENTO è una necessità che riguarda anche le aziende, chiamate a riprogettare i modelli di produzione e consumo. Con questo scopo si sono formate le B Corp, un insieme di imprese la cui visione è quella di innescare una competizione positiva tra tutte le aziende, perché siano misurate e valutate sulla base dell’impatto positivo che hanno sulle persone e sul pianeta. Le B Corp nel mondo sono oltre 4.000 e sono 200.000 le aziende che ne usano gli strumenti di valutazione, il B Impact Assessment (Bia), un misuratore delle performance aziendali, non solo economiche ma anche sociali e ambientali.

Il murale di Iena Cruz a Roma

LA CAMPAGNA DI COMUNICAZIONE #UnlockTheChange è nata nel 2020 dalla volontà di far conoscere anche in Italia il paradigma economico e culturale adottato da tutte le aziende certificate, che ha fra i suoi temi la Gender Equality e la Carbon Neutrality.

NEL FRATTEMPO, GLI ECO-MURALES fanno il giro del mondo, grazie anche alla no-profit You Urban 2030, fondata nel 2018 dall’imprenditrice Veronica De Angelis, in collaborazione con Maura Crudeli, ispirandosi ai 17 obiettivi dell’Agenda 2030. Il murales di Fuorigrotta è solo l’ultimo di una serie: nel 2018 ha promosso e realizzato il primo murales green d’Europa, Hunting Pollution; nel 2020 ha unito 90 street artist da tutto il mondo per la campagna Color4Action, raccolta fondi per la lotta globale all’emergenza Covid; è stata capofila della cordata internazionale per il primo murales green a tema Lgbt+ di 250 metri quadrati a Roma, Outside In; nel 2021 ha lanciato il primo murales mangia-smog dei Paesi Bassi, Divercity in Bureaucracy, ad Amsterdam; ha promosso la monumentale opera dello street Artist Carlos Atoche per la ricerca contro il tumore al seno, e la riqualificazione urbana dei palazzi popolari di Tor Bella Monaca con Sotto la Superficie, omaggio alla biodiversità dei mari.

E COME A FUORIGROTTA, anche in New Jersey, sulla strada per New York, un murales assorbe lo smog delle automobili in transito: sono i 400 metri quadri di Stand With Us, eco-opera contro il razzismo e la violenza dell’eclettica artista e studiosa di Neuroscienze Amanda Phingbodhipakkiya.

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