Durante il nostro Rinascimento la filologia degli umanisti ha avuto un ruolo importante. Soprattutto uomini come Lorenzo Valla hanno, con grande tenacia, scoperto molte imposture radicate (ad esempio, la donazione di Costantino). In Europa, Erasmo da Rotterdam con fine acribia filologica rileggeva tutto della tradizione e arrivava persino alla scoperta che nei vangeli “ in principio era il sermo e non il logos, o il verbo”. Cambia molto, perché il sermo è il discorso, mentre il verbo è il dogma. Per non parlare di quante imposture hanno rivelato sia Giordano Bruno che Galileo Galilei, pur da prospettive diverse.

Successivamente arrivò la scure della Controriforma cattolica che favorì il costume dell’impostura. La santa Inquisizione ne fece largo uso e il libero pensiero e la libera espressione subirono un durissimo colpo. Freud, giustamente, scriveva che le cose, una volta venute al mondo, non scompaiono mai, e diffidava anche della scomparsa dei dinosauri. In effetti nella storia umana è proprio così, le cose non scompaiono, spesso si ripetono o si metamorfizzano.
Ne abbiamo un chiaro e plastico esempio nei nostri tempi. Le imposture, oggi chiamate “false notizie”, si amplificano giornalmente in modo ridondante e non sempre viene facile scoprirne la realtà.

E’ successo proprio nelle ultime settimane, in Italia, e proprio in riferimento alla caduta del secondo governo di Giuseppe Conte. Purtroppo sono prevalse diverse imposture ad opera di Renzi, di tantissimi giornali, espressione degli assetti proprietari, e di intellettuali ormai accampati nelle varie reti televisive.

Hanno raccontato la falsità del ritardo nelle vaccinazioni, quando l’Italia è prima in Europa. Hanno predicato sulla necessità del Mes, adesso neanche preso in considerazione dal presidente incaricato, Mario Draghi. Hanno buttato fango sul “reddito di cittadinanza”, adesso, pare, ripreso con forza da Draghi. Hanno scritto inutili fiumi di inchiostro contro il piano di spese basato soprattutto sull’ambiente, e adesso avremo un ministero per la transizione ecologica, proposto da un Grillo rinsavito e tornato alle prime origini della consapevolezza autentica sulla drammatica crisi ambientale, negata da decenni da una povera e scadente borghesia italiana. Hanno descritto Conte come un lento incapace, non riconoscendogli la lotta testarda per ottenere le risorse del Recovery.

Beffa finale: Draghi riprende le fatiche di Conte su molti punti e i noti impostori questa volta, estasiati, applaudono giorno e notte. Insomma la forza delle imposture e della pura malafede ha invaso gran parte del giornalismo, subordinato agli assetti proprietari, e del mondo politico, dominato da uno degli impostori più creativi degli ultimi tempi: Matteo Renzi.

Il colmo finale è che uno psicanalista di peso, invece di onorare la sua professione svelando rimozioni, spostamenti ne avvalora clamorosamente le funzioni, altamente dannose e diseducative.
E così ritorna l’abito dell ’impostura, dominante nel nostro paese sin dalla Controriforma del Seicento.