Sette sono le trombe nel libro dell’Apocalisse. Le ritroviamo tutte nella cover che, come un affresco medievale, annunciano il secondo album degli Ottone Pesante. Con la differenza che il fuoco brucia cristiani e chitarre e che nel disco Apocalips, in realtà, abbiamo meno strumenti che nella Bibbia, malgrado il trombone di Francesco Bucci e la tromba di Paolo Ranieri, coadiuvate dalla batteria di Beppe Mondini (sostituisce Simone Cavina), siano il compendio di un’intera orchestra. Un trio decisamente atipico, iconoclasta verso l’uso classico degli strumenti, che arriva fino al metal senza chitarre ma con riff di fiati, dove la tecnica viene piegata all’archetipo di una rumorosa musica contemporanea. Nove tracce variegatissime dove non mancano rimandi al jazz come in Seven Scourges, o in cui la tranquilla banda che suona in un corte funebre di paese si trasforma in un decalogo dell’inferno (in Doom Mood). L’album è non a caso uscito il 2 novembre. La partecipazione del cantante dei Cattle Decapitation, Travis Ryan (nell’inquietante The Fifth Trumpet), conferma l’indole giusta.