Una delle regine mondiali delle piste innevate è anche una grande amante del mare. A trasmetterle passione ed attenzione la sua famiglia, in particolare il padre di origine ligure. Fin da piccola è stata abituata a conoscere in profondità ed a rispettare un ambiente fondamentale per gli equilibri ecologici dell’intero pianeta ed in grado, come insegna la dottrina della Ocean Literacy, di influire positivamente sulle nostre vite. Per questo motivo Federica è sempre stata sensibile al tema della plastica, la principale minaccia degli oceani. Nella vita quotidiana ad esempio, tranne in gara per motivi di sicurezza, evita le bottigliette d’acqua e gira con la sua inseparabile borraccia. Ha inoltre deciso di mettere a disposizione la sua popolarità per una campagna che, chiamandosi «Traiettorie liquide», ha tenuto insieme la discesa con gli sci e l’acqua. Il progetto si è articolato dal 2017 in una serie di storie per immagini che hanno impegnato Federica nell’invitare a cambiare mentalità.
Dopo essersi buttata in tenuta da sci nel mare delle isole Eolie e dopo aver nuotato in una piscina piena di plastica, la terza traiettoria liquida l’ha portata sul lago di Garda, nel 2019, dove ha coinvolto direttamente i bambini: la campionessa si è immersa con la muta per raccogliere rifiuti dal fondale, che venivano poi consegnati ai bambini che aspettavano sulla barca , i quali, in una ideale staffetta, li riportavano a riva per gettarli correttamente fra i rifiuti. Un’attività in cui i bambini si sono impegnati moltissimo e che dimostra ancora una volta l’importanza e la strategicità dell’educazione nel determinare il cambiamento necessario. «Traiettorie liquide» ha svolto la sua ultima tappa in montagna, sul ghiacciaio del Forno nel Parco Nazionale dello Stelvio, in drammatica regressione negli ultimi anni anche a causa dell’inquinamento da plastica, come ha recentemente dimostrato una ricerca dell’Università Milano Bicocca. Tornare in montagna ha significato molte cose: non solo riportare Federica nel suo ambiente professionale di elezione, ma anche mostrare i legami ecologici e simbolici che sussistono fra questi due ambienti solo apparentemente diversi: austeri, potenti, immensi, ma anche tremendamente fragili.