«Avevo voglia di suonare, sentivo le pile cariche e a tempo di record abbiamo fatto un altro disco. E’ un’altra delle cose strane accadute quest’anno, non sono certo ci sarebbero state nuove canzoni perché mi sarei diviso fra incontri e musica del vivo. Io quest’anno ho solo suonato». Disarmante Ghemon fra i pochi artisti italiani a saper davvero combinare la scuola cantautorale ad una sana – e dotta – vena soul con ripetute citazioni della vecchia old school. Sul palco di Sanremo presenta Momento perfetto, anticipazione del nuovo album dall’ironico titolo E vissero feriti e contenti, chiara allusione alla tragedia pandemica, che lo vede in copertina con un bel gattone: «Il gatto è simbolico e la sua presenza riveste vari significati: qui è in una posizione rampante come mi sento. E poi questo è il mio settimo album, e i gatti hanno sette vite. Anch’io penso di averne vissute altrettante…». Scritto di stelle uscito proprio durante il festival 2020 ha avuto un buon riscontro di vendite, nonostante il lockdown che ha bloccato tutto e tutti. Momento perfetto vanta la presenza di un maestro americano: il trombettista Philip Lassiter, 11 Grammy award nel lustro curriculum, nonché ex membro di New Power Generaton la superband di Prince: «Lavorando con il mio team, ragazzi molto più giovani di me, sentivamo che mancava qualcosa, un arrangiamento di fiati. Pensare a lui è stata la prima cosa, gli abbiamo scritto e in trenta minuti aveva risposto. Tre giorni dopo avevano i fiati, forse nell’anno della pandemia ci sentiamo più aperti. E forse lo sono anch’io».

 NELLA SERATA DEI DUETTI, giovedì, ha invitato i Neri per caso per un medley composto da Le ragazze, Donne, Acqua e sapone e La canzone del sole. «Ho sempre trovato i Neri per caso eccezionali, mi hanno sempre messo molto buonumore, lo stesso che spero metta la mia canzone di Sanremo». Nelle 15 tracce, compresi intro e outro con la voce dell’attrice Chiara Francese, alcuni interludi e ‘cameò come quello di Ema Stockholma, si passa dal viaggio introspettivo (Nel mio Elemento, Difficile) alla verità con il sorriso su un rapporto di coppia, in Infinito: «Una canzone assolutamente autobiografica – spiega -. All’inizio della mia carriera la mia poetica poteva ricordare quella di qualcuno chiuso in biblioteca. Oggi penso a come dare dire ritmo alle cose quotidiane, a come renderle interessanti. Musicalmente mi diverte in questa parte della mia carriera, metterci una cifra di me stesso che finora non sono riuscito a dimostrare; la mia parte ironica e divertita, che guarda».