Mettere in agenda concerti o produzioni operistiche imperdibili sembra quasi un’attività del passato; la speranza per ora è che almeno gli spettacoli si riescano a tenere, visti i contorni indefiniti di vari festival del 2022 (es: il festival di Bayreuth ). Qualche punto fermo però c’è: la direttrice Oksana Lyniv a Roma per Turandot in marzo, e in Iolanta di Cajkovskij in aprile. Ancora Cajkovskij ma con La dama di picche, protagonista Asmik Grigorian, direttore Gergiev, alla Scala in marzo. In giro per l’Europa: la prima mondiale a febbraio al Teatro Real di Madrid di El Abrecartas, opera su Garcia Lorca di Luis De Pablo, scomparso a ottobre. In maggio: Herbert Blomstedt, 94 primavere, dirige Bruckner e Mozart a Londra con Philharmonia Orchestra, Shirine, nuova opera di Thierry Escaich su libretto di Atiq Rahimi al Festival Opera di Lione e Bleat di Lanthimos, film musicato dal vivo all’Opera di Atene, con Emma Stone. Ci sono regie di Romeo Castellucci sparse un po’ ovunque, il Requiem di Mozart a Bruxelles forse è la scelta vincente