«Dobbiamo valutare se ci hanno percepito come un corpo estraneo» commentava ieri Antonella Cerciello, delle Sardine di Napoli, dopo il flop del flash mob indetto nel pomeriggio a Scampia. «Probabilmente abbiamo utilizzato una modalità di comunicazione sbagliata – ha aggiunto Bruno Martirani – ma comunque abbiamo incontrato il Gridas e alcune associazioni e torneremo a Scampia prima delle manifestazione nazionale del 14 e 15 nel quartiere».

Le Sardine avevano dato appuntamento alla stazione della metro, ancora chiusa dopo lo scontro tra due treni avvenuto il 14 gennaio, ma si sono presentati poche decine di simpatizzanti, qualche attivista del comitato elettorale di Sandro Ruotolo per le suppletive del 23 febbraio, due operai della Whirlpool. La data era stata scelta perché Salvini aveva annunciato il suo arrivo, poi però il leader della Lega aveva deciso di evitare il confronto ma le sardine hanno mantenuto l’appuntamento. Ieri però è emersa la spaccatura con un pezzo di Scampia, che ha deciso di mostrare il suo dissenso. Dalla sede del Comitato Vele un centinaio di attivisti di Cantiere 167 e di altre formazioni sono partiti in corteo: «Non abbiamo nessun accordo con le Sardine, loro non ci sono nel quartiere».