Le manifestazioni di Black Lives Matter continuano in tutti gli Stati Uniti, sempre più pacifiche, e gli episodi di violenza sembrano essersi placati da parte dei manifestanti ma non della polizia.

A Buffalo, Stato di New York, due agenti di polizia sono stati sospesi dopo che un video li ha mostrati mentre facevano cadere un manifestante di 75 anni, Martin Gugino, a dir poco innocuo, lasciandolo poi incosciente per terra con la testa sanguinante.

GUGINO È RICOVERATO in ospedale in condizioni gravi ma stabili, Cuomo ha definito l’accaduto «un episodio totalmente ingiustificato e assolutamente vergognoso». Non è l’unico. In Virginia una ragazza di 15 anni è stata aggredita da un poliziotto con lo spray al peperoncino e le violenze dalla polizia di New York City sono ormai note, tanto da rendere difficile al sindaco De Blasio parlare durante la commemorazione per George Floyd a Minneapolis, perché continuamente interrotto dalle proteste.

PER PROTEGGERSI dalle proteste, Trump continua a blindarsi dentro la Casa Bianca dove ha tenuto una delle sue bizzarre conferenze stampa. L’occasione è stata la diffusione della notizia sul un tasso di disoccupazione Usa sceso al 13,3% Trump ha paragonato l’economia a un «corpo» che era «forte» ma aveva bisogno di un’operazione, e che ora è «una nave spaziale». «George Floyd sarebbe contento dei dati sui posti di lavoro» ha detto Trump, nonostante i dati sulla disoccupazione afroamericana siano del 16.8%, mentre il tasso di disoccupazione per i lavoratori bianchi è sceso di quasi 2 punti fino al 12,4%. I dati sono solo gli ultimi segni del fatto che il virus sta evidenziando la spaccatura tra bianchi e afroamericani.

QUESTA DISUGUAGLIANZA è uno degli elementi che sta portando le strade a riempirsi, con la consapevolezza che la condizione degli afroamericani anche davanti al virus è diversa.

Nell’ultima settimana molti centri per i test Covid sono stati distrutti durante le proteste, specialmente in zone urbane povere e nere che sono le più colpite dalla pandemia, in oltre i lacrimogeni che vengono respirati dai manifestanti provocano tosse, e tossire è il mezzo privilegiato con cui si sparge il virus. Robert Redfield, direttore dei Centri statunitensi per il controllo e la prevenzione delle malattie, durante un’audizione tenuta alla Camera, ha parlato dei pericoli legati al Covid e le proteste.

«Sfortunatamente penso che ci sia un potenziale negativo in termini di diffusione del virus» ha dichiarato Redfield durante l’udienza, sottolineando che il rischio di infezione è maggiore nelle principali città in cui vi è stata una trasmissione significativa. Per prevenire la trasmissione, Redfield ha suggerito alle persone che partecipano alle proteste di dire ai loro cari che erano fuori in pubblico e di sottoporsi al test entro 3-7 giorni. La mobilitazione massiccia – intanto – continua anche perché degli effetti già si vedono. Otre l’incriminazione dei 4 poliziotti, in tutti gli Stari Uniti si sta assistendo a un’ondata a effetto domino che sta facendo cadere simboli confederali celebrati dal suprematismo bianco, e che sembravano inamovibili.

STATUE, BANDIERE, scritte, vengono rimossi dai luoghi pubblici delle città conservatrici del sud. Tutti quei simboli che ricordano il razzismo istituzionale, la segregazione e la schiavitù stanno cadendo. La città di Birmingham, in Alabama, ha rimosso un monumento confederato di 115 anni che si trovava vicino al sito in cui quattro ragazze nere erano state uccise in un attentato razzista nel 1963. Ad Alexandria, Virginia, è stata rimossa la statua di un soldato che guarda a sud dalla Città Vecchia, dal 1889. A Tampa, in Florida, i Sons of Confederate Veterans hanno tolto un’enorme bandiera confederata che troneggiava tra due autostrade interstatali.