L’Agcom ha approvato ieri a maggioranza (voto contrario del commissario Preto) il piano di Poste Italiane sulla fornitura del servizio. Accettati senza colpo ferire i punti più controversi. Dal 1 ottobre 2015 sparisce la posta prioritaria, che diventa un servizio «di lusso» ultra-rapido con tariffa da determinarsi mentre la lettera di base è affidata a una consegna lumaca entro 4 giorni lavorativi al prezzo di 0,95 euro.

Per la posta prioritaria l’authority si limita a chiedere al monopolista tariffe «ragionevoli, trasparenti, non discriminatorie e accessibili all’insieme degli utenti». In pratica carta bianca. Come sulla consegna delle poste a un quarto della popolazione italiana a giorni alterni, solo 5 volte in due settimane: (lunedì, mercoledì, venerdì, martedì, giovedì).

Chiaro che la consegna dei quotidiani per gli abbonati postali, a questo punto, diventa un terno al lotto. La questione è affidata a un «tavolo tecnico» presso Ministero dello sviluppo e Dipartimento Editoria di Palazzo Chigi. La posta a giorni alterni entrerà in vigore in modo graduale per zone il 1 ottobre 2015, il 1 aprile 2016 ed entrerà a regime dal 1 febbraio 2017.