Marine Le Pen è accusata di aver firmato un contratto falso al Parlamento europeo per la sua bodyguard, accusa che potrebbe comportare conseguenze penali. È lo scoop di Marianne e Mediapart che rivelano un documento confidenziale trasmesso alla giustizia francese dall’Olaf – l’ufficio antifrode Ue – secondo cui la leader del Front national «ha prodotto al Parlamento europeo un contratto di lavoro apparentemente falso per l’impiego fittizio del signor Thierry Légier», il suo bodyguard personale, appunto. L’Olaf conferma inoltre le irregolarità riguardanti la sua assistente, Catherine Griset, per cui è confermata l’accusa di essere stata stipendiata con i soldi dei contribuenti europei quando invece lavorava per il partito in Francia. Le Pen sostiene di non aver mai dato 41.500 euro al suo bodyguard, ma di averli usati per mettersi in regola con Strasburgo per risarcire vecchi impiegati. Notizia che però l’Assemblea Ue smentisce.