Mai come in questo momento il ruolo figlio/genitore anziano si è ribaltato. Se fino a un mese fa i nonni ancora efficienti e in salute ricoprivano una serie di mansioni da welfare, dall’ aiutare con la propria pensione discendenti massacrati da lavori basculanti e mal pagati al fare i sostituti di baby- sitter, da quando sono i più a rischio contagio devono rassegnarsi al ruolo di parente fragile e da proteggere, anche se non ne sono felici.

Molti di loro hanno visto il fascismo o fatto la guerra e quindi ne conoscono la ferocia e le privazioni, sanno cosa significa restare senza casa, senza lavoro, senza libertà, senza famiglia, essere sfollati e fare la fame. Il nemico là era tangibile, azzannava le carni, questo invece è invisibile e ciò che non si vede è più difficile da capire.

Un signore sugli 80 anni, guardando il telegiornale, ha mormorato fra sé e sé: «Sono scampà a due tumori e vutu vedar che mi toca morir per quel canchero qua?». Un altro, vedovo da alcuni mesi, non capendo perché la figlia, quando gli porta la spesa, lo obbliga ad andare sul balcone, lo tiene a distanza e disinfetta ogni cosa le ha domandato: «Ma hai paura che ti attacchi il virus?». Quando lei gli ha risposto: «No, papà, ho paura di attaccartelo io», lui ha guardato fuori dalla finestra e ha detto «Che brutto tramonto», e non si riferiva al sole che stava calando.

Poi ci sono le madri/nonne reattive, quelle che non si deprimono neanche se dai loro una padellata in testa, forse perché sono guerriere da sempre o lo sono diventate per necessità.

Alcune si sono rassegnate a farsi fare la spesa dai figli, ma non rinunciano ad andare a comprare il giornale con le proprie gambe, altre dicono: «Mi dispiacerebbe togliere il disturbo adesso, però la mia vita l’ho fatta e vada come vada», altre ancora, a quasi 90 anni, stanno connesse ogni giorno su internet, leggono, si informano, commentano. Infine ci sono quelle pronte a cogliere ogni occasione felice, come la signora a cui la figlia ha chiesto dove fosse il giorno prima alle 18, visto che non aveva risposto al telefono. Lei, serafica, ha risposto: «Ah, scusa, ero sul balcone a cantare ’Volare’ con i ragazzi di fronte». E chi le ammazza queste qua?