«Finalmente, Mrcc Roma e il Viminale ci hanno assegnato Pozzallo come porto sicuro per motivi sanitari». L’annuncio arriva dalla Mare Jonio, la nave della ong Mediterranea che venerdì aveva preso a bordo i 27 migranti che da 38 giorni si trovavano sulla petroliera danese Etienne, ferma davanti Malta e alla quale le autorità della Valletta avevano impedito lo sbarco.

Si conclude così un’odissea che per il gruppo di migranti era cominciata il 5 agosto scorso. Durante la notte una donna incinta e suo marito erano stati evacuat da un motovedetta della Guardia costiera e la donna ricoverata in ospedale. Fino all’ultimo hanno invece destato preoccupazione le condizioni fisiche e psicologiche dei rimanenti 25 migranti. «Abbiamo persone che hanno minacciato atti di autolesionismo e manifestato intenti suicidari. Chiediamo di poter sbarcare subito», aveva spiegato nel pomeriggio il medico che si trova a bordo.

Resta invece ancora in attesa di indicazioni la Open Arms. La nave della ong spagnola si trova al limite delle sue capacità dopo tre interventi durante i quali sono stati recuperati complessivamente 270 migranti. «Dopo le violenze e gli abusi subiti – ha scritto la ong – dopo giorni abbandonati in mare, non è sul ponte di una nave che dovrebbero trascorre queste ore, ma in un luogo sicuro tutelati dalle nostre costituzioni democratiche».

A bordo la situazione è giunta ormai al limite della sopportazione. I migranti si trovano tutti ammassati sul ponte con poca o nessuna possibilità di muoversi. Tra di loro anche due bambini, una quindicina di minori non accompagnati e due donne incinte. «Diversi naufraghi necessitano di cure», spiega Veronica Alfonsi, portavoce della ong in Italia. «L’ultimo soccorso effettuato ieri (venerdì, ndr) ha riguardato un’imbarcazione alla deriva da tre giorni. Tra casi di ustione e disidratazione grave, ci sono persone in condizioni fisiche complesse, ma nessuno presenta sintomo legati al Covid-19».