Domenica si sono svolte in Venezuela due elezioni comunali, a San Cristobal e a San Diego, rispettivamente nello stato Tachira (alla frontiera con la Colombia) e nel Carabobo. Due bastioni dell’opposizione, al centro delle proteste contro il governo di Nicolas Maduro, scoppiate lo scorso febbraio. Per il loro ruolo nelle violenze, Daniel Ceballos e Vincenzo Scarano, i due sindaci eletti l’8 dicembre dell’anno scorso, sono stati destituiti dall’incarico e mandati in carcere. E si sono tenute nuove elezioni.

Tutto, però, è rimasto in famiglia. Il cartello di opposizione – la Mesa de la unidad democratica (Mud)- ha deciso infatti di candidare le mogli dei due detenuti, Patricia Gutierrez de Ceballos e Rosa Brandonisio de Scarano, vincenti con pieno di voti. La prima ha conquistato la capitale del Tachira con il 73,62% delle preferenze. La seconda, ha ottenuto l’87,62%. Per entrambe le consultazioni la partecipazione è stata di circa il 60%.

Una campagna tutta giocata sulla richiesta di «amnistia» per i mariti detenuti, in cella insieme al leadre di Voluntad popular Leopoldo Lopez, che comparirà davanti al giudice ai primi di giugno. Una vittoria scontata, che ha confermato il trend del dicembre scorso in due stati governati dai socialisti di Maduro, Francesco Ameliach nel Carabobo e Vielma Mora nel Tachira.

Il resto del paese ha accompagnato il presidente Maduro nella giornata nazionale per la Ri-forestazione, durante la quale si sono piantati 40.000 alberi e si è discusso sul modello di sviluppo in un paese petrolifero ma anche custode di un enorme patrimonio ambientale. Il governo formerà una commissione presidenziale per il cambiamento climatico con il compito di «articolare una politica di stato per cambiare tutto il modello economico nella direzione di un’economia verde, ecosocialista, che abbia al centro la libertà della donna e dell’uomo», ha detto il presidente. Ieri, diverse realtà hanno salutato la vittoria di Podemos in Spagna, il cui cofondatore, Juan Carlos Monedero, è stato consulente di Hugo Chavez.

«Se l’opposizione vince rispettando la democrazia, è la benvenuta – ha detto Maduro rivolto alle due sindache – ma se si mette a far la pazza, andrà di nuovo in carcere.