La multinazionale farmaceutica francese Sanofi ha firmato il 23 aprile un accordo «per formare i medici del futuro» con la Società Italiana di Medicina Generale (Simg) e con la Federazione Italiana dei Medici di Medicina Generale (Fimmg), la principale associazione sindacale dei medici di famiglia. «Attraverso la sottoscrizione di questo accordo, stiamo contribuendo a costruire le basi per una revisione sostanziale del Sistema Sanitario, del ruolo delle singole professioni e delle relazioni tra professionisti, autorità sanitarie e tutti gli attori che compongono il mondo della salute», ha commentato il presidente della Simg, Claudio Cricelli. L’accordo prevede che le parti sviluppino progetti destinati alla formazione dei medici di medicina generale.

LA FORMAZIONE dei medici di base, come vengono più spesso denominati, non segue il percorso degli altri specialisti. Dopo la laurea, per diventare medici di base occorre seguire un corso regionale triennale, con la partecipazione a incontri e convegni.

Dopo le parole di Cricelli, però, il timore di molti è che la multinazionale francese voglia mettere le mani sulla formazione di tutti i medici di medicina generale. L’accordo tra un colosso farmaceutico e il principale sindacato dei medici di base, che i farmaci li prescrivono, è denso di potenziali conflitti di interesse.

Il Segretariato italiano degli studenti di medicina ha chiesto chiarimenti. «Non possiamo non evidenziare come un accordo di questo tipo sia coerente con la direzione che la Sanità Italiana sta percorrendo negli ultimi anni», scrivono gli studenti in una lettera aperta. «Durante questo periodo, il Servizio Sanitario Nazionale è stato progressivamente definanziato a vantaggio della Sanità privata e dell’industria sanitaria delle assicurazioni, con tutte le conseguenze che ciò ha implicato, riscontrabili anche nella situazione di emergenza attuale».

«Questa convivenza con il Covid ci porti a sviluppare anche altri anticorpi», aggiungono i Giovani Medici del movimento Giotto, «quelli contro l’eccessiva ingerenza delle logiche del mercato e dei profitti sulla salute delle persone. Logiche che, in questo caso, rischiano di essere traghettate attraverso la formazione dei medici di medicina generale». Critico anche il Sindacato dei Medici Italiani: «Come si mantiene la terzietà rispetto alle industrie farmaceutiche quando ci si fa finanziare non un corso Ecm bensì l’intera formazione di categoria?», chiede la vice-presidente Liliana Lora.

L’AZIENDA RESPINGE al mittente le critiche: l’accordo «senza alcun valore contrattuale, per eventuali progettualità future, non prevede nessuna esclusiva o vincolo di alcun tipo», scrive l’azienda in una lettera a Quotidiano sanità. «Si colloca perfettamente nel quadro regolatorio vigente e quindi non esclude che Sanofi possa supportare progetti analoghi proposti da altre associazioni e organizzazioni della medicina generale o di altri ambiti che necessitassero di sponsorizzazione».