Il prossimo 11 aprile si eleggeranno 155 persone che redigeranno la nuova Costituzione cilena. Qualsiasi cittadino può presentarsi e i candidati saranno eletti direttamente dalla popolazione. I vincitori fra maggio e giugno si riuniranno per formare l’assemblea che avrà il compito di scrivere la nuova Costituzione entro 12 mesi dall’inizio dei lavori.

LA CORSA FRA I VARI CANDIDATI è molto combattuta e lunedì 11 gennaio è una data importante: si chiudono le liste ufficiali dei candidati. Chi concorre con il patrocinio di un partito politico può inserire direttamente la propria nomina nella lista, invece i candidati indipendenti devono raccogliere 120 firme a sostegno della propria candidatura.

Nelle ultime settimane si sono moltiplicate le candidature di soggetti indipendenti e il fenomeno ha destato preoccupazione fra molti esperti e accademici. Si teme che il grande numero di candidati indipendenti disperderà i voti e i vincitori saranno per la maggior parte soggetti sostenuti dai partiti politici che tentano di proteggere il sistema politico, economico e sociale attuale del Cile.

Come ha dichiarato a El Mostrador Rosa Moreno, presidente del Partito alternativo femminista (Paf): «La destra vincerà e i partiti politici avranno un enorme numero di candidati eletti per formare l’assemblea Costituente, mentre gli indipendenti ne avranno pochi. Le persone hanno votato per abrogare la vecchia Costituzione e far scrivere la nuova da candidati indipendenti dai partiti: ci sarà molta delusione».
Fra le liste degli indipendenti sono molti i nomi di attiviste femministe, fra cui Karina Nohales l’avvocata e portavoce della Coordinadora 8m che organizza la manifestazione dell’8 marzo e che anche quest’anno ha portato in piazza milioni di persone; la dirigente sindacale della Federazione nazionale dei lavoratori Natalia Corrales e Aloandra Carrillo Vidal psicologa e attivista.

È candidato anche Camilo Parada Ortiz, attivista per i diritti umani con alle spalle una storia familiare segnata dalla dittatura di Pinochet e Andrés Giordano volto noto per le lotte dei lavoratori cileni che ha espresso preoccupazione per la marginalità che rischiano di avere i loro diritti nel processo per la nuova Costituzione.

SPICCA FRA LE CANDIDATURE quella della machi Francisca Linconao, autorità e guida spirituale del popolo mapuche, che in due giorni ha raccolto oltre 500 firme a suo sostegno e che dichiara: «L’obiettivo che ho è di guidare la mia gente e chiunque ne abbia bisogno. La nuova Costituzione ci deve considerare, dobbiamo partecipare attivamente per dire che il Cile è plurinazionale». e. b.