Alla conferenza stampa finale della giuria del festival di Cannes, l’attrice Jessica Chastain ha deciso di sfogarsi sul ruolo delle donne nel cinema. Dopo 19 film visti in 10 giorni, la Chastain ha espresso il suo disappunto riguardo al ritratto delle donne nella maggior parte dei film, aggiungendo: “Spero che quando includeremo più narratori femminili, avremo più donne che potrò riconoscere dalla mia vita quotidiana. Quelle intraprendenti, che hanno le loro agenzie e non reagiscono solo agli uomini di cui si sono circondate.” Per un festival internazionale della grandezza di Cannes forzare i limiti e provare nuove tecniche e nuove realtà è un dovere. Nonostante la vittoria di Sofia Coppola come miglior regista per Beguiled e il film pluripremiato di Lynne Ramsay You Were Not Really Here, rimane il fatto che per quanto riguarda le donne Cannes abita ancora in un universo maschilista che sa di anni 60. Guardiamo un po’ i film in gara. Redoubtable di Michel Hazanavicius racconta proprio quegli anni attraverso Jean Luc Godard e la sua nuova moglie Anna che per grande parte del film vediamo nuda, sebbene con un pizzico di ironia. Francois Ozon dà un 50 sfumature di grigio in chiave Hitchcock con le solite fantasie. Due film ambientati in Russia hanno presentato, il primo, una donna passiva, la vittima eterna che diventa simbolo di un paese violentato, il secondo una donna talmente simbolica da indossare una tuta sportiva con su scritto ‘Russia’. Altri film in gara erano o privi di ruoli femminili sostanziali (Good Time e Jupiter’s Moon) o li mettevano ai margini (Rodin e 120 BPM). Ci sono state delle eccezioni: Wonderstruck e Okja, ma qui le parti femminili principali erano entrambe ragazze. Diane Kruger ha vinto miglior attrice per un film non eccezionale a livello cinematografico, ma almeno aveva come protagonista una donna adulta. Aggiungiamo la sfilata del red carpet e il fatto che qualche mente brillante ha deciso che la madrina Claudia Cardinale avesse bisogno dell’aiuto di un po’ di photoshop … Sicuramente imbarazzante il fatto che Jane Campion è l’unica donna nella storia ad aver vinto la Palme d’Or. E anche lei l’ha dovuta condividere con un uomo (Chen Kaige per Addio Mia Concubina). Lezioni di piano è di 24 anni fa! Cannes deve capire che Hollywood – il centro del capitalismo, che cliché – è anni luce più avanti su questo tema. Il Ghostbusters femminile, i nuovi Guerre stellari e il Diario di Bridget Jones forse non vengono premiati dai critici importanti, ma danno a una generazione di ragazze le eroine e i personaggi che incarnano i loro sogni. Forse anche Cannes ha bisogno di un Wonder Woman o due.