La combattiva sottosegretaria all’eguaglianza tra uomini e donne, Marlène Schiappa, con la ministra della Giustizia, Nicole Belboutet, ha presentato ieri in Consiglio dei ministri un progetto di legge sulle violenze sessiste e sessuali. Non è una legge di circostanza, redatta sull’onda del movimento #metoo e #balancetonporc, anche se il governo insiste sulla risposta decisa che deve essere data all’esplosione delle denunce, che hanno rivelato una situazione diffusa e preoccupante, in Francia come altrove. Il testo di legge era già nei programmi e in preparazione quando è esploso il caso Weinsteen negli Usa, nel novembre scorso. “La Francia non deve essere un paese dove le donne hanno paura”, ha affermato Emmanuel Macron.

Il primo obiettivo della legge è proteggere i minorenni, più di quanto succeda adesso (due tragici fatti di cronaca, portati in tribunale, si sono conclusi con pene minori per i violentatori anche se entrambe le vittime avevano 11 anni, ma sono state considerate “consenzienti”). L’età minima per il consenso a un rapporto sessuale è stata stabilita a 15 anni. Non ci sarà pero’ automaticità nella pena, che è di vent’anni per lo stupro e di dieci per molestie pesanti: un minore di 15 anni è considerato troppo immaturo per avere rapporti sessuali consenzienti con un adulto, ma sarà il giudice a valutare caso per caso. Ci sono state molte discussioni sulla scelta dell’età minima, che nella preparazione del testo di legge ha oscillato a lungo tra 13 e 15 anni. Il Consiglio di stato è intervenuto per evitare l’automaticità della pena, che avrebbe potuto far dichiarare incostituzionale la legge. Il giudice dovrà valutare se c’è stata costrizione morale. Secondo gli ultimi dati conosciuti, relativi al 2016, quasi la metà delle denunce per violenza sessuale su ragazzi e ragazze di meno di 15 anni hanno riguardato dei minorenni. Il Planning famigliare, che si occupa di diffondere la contraccezione e l’accesso all’interruzione volontaria di gravidanza, parla di “falsa buona idea” e teme che stabilire l’età minima a 15 anni non risponda alla realtà delle prime relazioni sessuali (anche se l’età media in Francia resta da tempo intorno ai 17 anni).

Sempre per la protezione dei minorenni, i tempi di prescrizione per denunciare una violenza sessuale vengono allungati da 20 a 30 anni dopo la maggiore età della vittima. Gli psicologi hanno spiegato che puo’ succedere che i ricordi riaffiorino solo dopo molti anni, vista l’entità del trauma. Una denuncia tardiva ha fatto riflettere: una presentatrice tv di 42 anni ha rivelato di aver subito violenza quando aveva 13 anni, da parte del noto fotografo David Hamilton (che si è suicidato qualche settimana dopo queste accuse), ma di non aver potuto sporgere denuncia perché c’era prescrizione dei fatti.

La legge punirà anche le molestie di strada, fischi, commenti pesanti, gesti inappropriati ecc., che molto spesso spingono le donne a cambiare itinerario, a rinunciare a vestirsi come vogliono, ad avere paura. Marlène Schiappa si rende ben conto che questa punto della legge sarà difficilmente applicabile in pratica, perché l’importuno dovrà essere preso sul fatto e la polizia non è presente sempre e dappertutto (la presenza di agenti dovrebbe pero’ aumentare con il ritorno della polizia di quartiere). La legge, stabilendo una multa da 90 euro che puo’ salire fino a 3mila in caso di recidiva, ha una “funzione pedagogica”, ha spiegato la sottosegretaria. I molestatori ormai sanno che comportarsi in questo modo è reato, mentre finora era considerato un “costume” tollerato (nella lettera di critica al movimento #balancetonporc, firmata anche da Catherine Deneuve, era rivendicata la “libertà di importunare”).

L’ultimo capitolo della legge riguarda le cyber-molestie, sessuali e morali, che possono trasformarsi in una valanga distruttrice per le vittime, moltiplicando i molestatori sul web. E’ un reato che sarà punito con due-tre anni di carcere, anche se non c’è recidiva da parte degli autori, quando “questi propositi o comportamenti vengono imposti a una stessa vittima in maniera congiunta da varie persone, anche se ognuna di queste persone non ha agito in modo ripetuto”.