Brucia piazza San Giovanni sotto un sole che più di fine aprile sembra estate piena, alla vigilia del concertone del primo maggio organizzato da Cgil, Cisl e Uil,quest’anno condotto da Geppi Cucciari, nato sotto il segno della polemica seguita all’esclusione di Fabri Fibra. Il rapper milanese, prima invitato e poi rifiutato dai sindacati dopo la protesta dell’associazione D.i.r.e. (Donne in rete contro la violenza) che avevano stigmatizzato la misoginia contenuta in alcuni suoi testi, è ancora fonte di discussioni.

Quel che è accaduto con Fabri Fibra – si difende il direttore artistico Marco Godano – è che noi l’abbiamo invitato ma quando i nostri editori, ovvero i sindacati, su sollecitazione di terzi, ci hanno detto che la sua presenza era inopportuna, ci siamo adeguati, esprimendo tutte le nostre perplessità». Come dire, eseguo ma dissento. Bel pasticcio, complicato anche dall’invito accolto e stavolta non «disdetto» a un collega di Fibra, Ensi, stasera regolarmente sul palco, che in un suo pezzo, “Paper queen”, attacca il fenomeno delle groupies con un lessico non propriamente da educanda… E intanto Radio due – partner del concertone – gioca uno scherzetto agli organizzatori con una bella diretta di due ore oggi con Fabri Fibra proprio prima dell’inizio del live set. La confusione è tanta.

Peccato, perché la vicenda – che poteva essere gestita in maniera decisamente più brillante, mette in ombra l’idea chiave dell’edizione 2013 ovvero il lavoro – o meglio quello che non c’è – declinato dal punto di vista femminile. Geppi Cucciari, insieme agli autori Flavio Soriga e Fabio Oneghi, ha messo insieme storie di donne lavoratrici.

«Avremo sul palco donne lavoratrici – spiega la neo conduttrice – e alle loro parole abbineremo dei testi di scrittori ma anche temi di bambini». Già e poi c’è la musica, tanta – tutta o quasi rigorosamente italiana perché la coperta è sempre più corta «stiamo pagando ancora i debiti del 2012», tuona Godano in conferenza, e i soldi in cassa pochini. Un cast – al quale si sono aggiunti in extremis Daniele Silvestri e Vinicio Capossela, e che comprende Elio e le Store Tese, Max Gazzè, Cristiano De Andrè, I Ministri, Africa Unite e Marta sui Tubi, Motel Connection, Enzo Avitabile e i Bottari, Management Del Dolore Post Operatorio e Marco Notari, i sei finalisti dell’1mfestival, per musicisti emergenti, Nicola Piovani con Tosca e Giovanni Sollima e un’orchestra composta da 100 violoncellisti diretta da Giovanni Sollima che apre la parte serale della maratona con l’esecuzione dell’Inno di Mameli.
«Un’orchestra – spiega uno dei musicisti coinvolti, Enrico Melozzi – nata circa un anno fa al teatro Valle occupato, e che abbina grandi professionisti a giovanissimi, e dà un po’ il senso di come la musica dovrebbe essere trattata dagli enti lirici preposti».

Ma la vera novità è l’Orchestra rock guidata da Vittorio Ensemble che vedrà riuniti in un solo ensemble fra gli altri Roberto Angelini (chitarra), Enzo Avitabile (sax), Boosta (tastiere), Fabrizio Bosso (tromba), Stefano Di Battista (sax), Elio Rivagli (batteria), James Senese (sax), Maurizio Solieri (chitarra). Tutti a eseguire classici del rock e del pop italiano, da Celentano a De Gregori, Battisti interpretati da Nicolò Fabi, Federico Zampaglione, Elio e Le Storie Tese, Francesco Di Giacomo e Vittorio Nocenzi del Banco. Si parte alle 15 come di consueto su Raitre, regia affidata a Stefano Vicario, con «l’anteprima» per proseguire poi dalle 16 fino a mezzanotte.