Sessant’anni fa bastò un ritornello, facile e accattivante come quel «Volare oh oh» che, agganciato alla tradizione ma arrangiato in modo così innovativo, ruppe gli angusti argini della canzone popolare e melodica italiana. E ci vollero anche un palco e un microfono affinché la canzone che lo conteneva potesse saltare quegli ostacoli con tutto «il corpo» del suo autore, come notò acutamente Don Backy. Dunque, alcune volte è la stessa tradizione a suggerire il suo superamento e Sanremo se resta ancora il Festival della canzone italiana, dopotutto, lo deve ancora a Domenico Modugno e Franco Migliacci e alla loro Nel blu dipinto di blu. In doppio anniversario, con i sessant’anni del brano cadono anche i novant’anni della nascita di Modugno, la Carosello Records che detiene quasi l’intero catalogo del cantautore di Polignano a Mare, apre la serie di progetti ed iniziative proprio con la riedizione in 45 giri della sola canzone nazionale ad aver vinto tre Grammy Awards ed aver conquistato addirittura il primo posto nella classifica Billboard USA.

Uscito nei giorni del Festival, il vinile ha una tiratura limitata diretta proprio alla celebrazione dell’anno della sua prima pubblicazione con le sue 1958 copie (allora per cavalcare l’inaspettato successo di vendite la casa discografica distribuì lungo tutto l’anno la canzone doppiando però il lato B con brani differenti: Vecchio Frack, Strada ‘nfosa, Lazzarella). Inoltre il cofanetto contiene lo spartito stampato su carta ad effetto «invecchiato» e la sua vendita si effettua solo sulle piattaforme di e-commerce . In tale contesto celebrativo si segnala anche l’uscita per la Sony dell’antologia in 3 cd Domenico Modugno.

Volare che raccoglie nel disco di mezzo una serie di interpretazioni d’autore (dai Negramaro a Ruggeri, passando per Ranieri, Mina, Ermal Meta, la Vanoni e Morandi tra gli altri) e nelle ali, invece, è allestito un originale percorso della carriera del cantante. Qui tra le canzoni compare anche La cicoria cantata con la moglie, l’attrice d’origine siciliana Franca Gandolfi. Quest’inno a Modugno, vista anche la Sanremo’s List 2018, ha tutta l’aria di un corpo a corpo generazionale tra chi ha scritto grandi e piccole pagine di storia della canzone italiana. Che stando a quanto diceva l’indimenticabile Gianni Borgna hanno disegnato anche parte del costume nazionale se non proprio l’italiano. Insomma le canzoni di Modugno sono, oggi come allora, una parte di quella grande biografia di una Nazione, scritta proprio da chi presentandosi ad uno show della radio televisione svizzera italiana nel 1978 si descriveva come «aviatore».