Visioni

Le caleidoscopiche stanze di «Macro Asilo»

Le caleidoscopiche stanze di «Macro Asilo»Giorgio de Finis

Eventi Tra arte, video e parole il dispositivo pensato da Giorgio De Finis che caratterizzerà il museo capitolino per 15 mesi, fino al 31 dicembre 2019

Pubblicato più di 6 anni faEdizione del 20 luglio 2018

Macro Asilo, il dispositivo pensato da Giorgio de Finis (che caratterizzerà il museo di via Nizza per 15 mesi, fino al 31 dicembre 2019), ha annunciato per il prossimo 30 settembre una festa per presentare il nuovo «organismo vivente e ospitale». Concepito come luogo d’incontro e collaborazione tra persone e saperi, aprirà l’ingresso a tutti puntando a sviluppare una relazione prolifica tra l’arte e la città. È da qui, da questa sfida che è partito il lavoro di Giorgio de Finis, in stretta collaborazione con l’Azienda Speciale Palaexpo. «Le opere d’arte in quanto prodotto finito e le mostre in quanto raccolta d’insieme delle stesse, sono solo una delle forme possibili di trasmissione di sapere e cultura – ha spiegato il curatore.

L’opportunità nuova con Macro Asilo è di andare oltre una modalità così predefinita di fruizione ed entrare invece costantemente in relazione con i produttori d’arte, con il loro pensiero, i loro percorsi. Il pubblico stesso segnerà e modificherà il percorso e l’esperienza della comunità di artisti che nei prossimi 15 mesi animeranno il museo». Entrando, nel nuovo allestimento, ci si troverà di fronte a uno spazio da attraversare in maniera libera e casuale con vari ambienti tematici tra cui il Salone dei forum, con al centro il Tavolo dei tavoli di Michelangelo Pistoletto. Ci sarà poi Rome, la stanza delle parole (dedicata al vocabolario della modernità), quella di lettura, dei media e della radio, gli atelier e gli ambienti d’artista.

Nessuna mostra, ma un palinsesto quotidiano di incontri, laboratori, installazioni, performance. Ogni giorno saranno previste proiezioni di video d’arte su un maxischermo appositamente allestito; «autoritratti», convegni, presentazioni e rassegne nell’auditorium e nella sala cinema. Il programma prevede l’intervento di 250 artisti che realizzeranno un lavoro negli atelier, 400 filmati (1 video al giorno), 50 stanze d’artista, 100 parole x 10 incontri = 1000 lezioni (dizionario del contemporaneo), 60 concerti del sabato sera, 180 lectio magistralis e 900 autoritratti.   Tra gli artisti presenti in calendario nei primi mesi ci saranno Daniel Buren, Dora Garcia, Gilardi, Garutti, Migliora, Moro, Echaurren, Gianni Pettena, Wenders, Pirri, Stampone, il collettivo Stalker.

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